Basket B, Andrea Costa a San Severo: una missione da 9 ore di viaggio

Andrea Costa Imola Basket
  • 06 ottobre 2023

La prima delle quattro trasferte stagionali in Puglia scatterà domani alle 14 per l’Andrea Costa, che dopo l’allenamento mattutino al Ruggi salirà sul pullman destinazione San Severo, campo neutro scelto da Ruvo per scontare i 2 turni di squalifica risalenti alla scorsa stagione. I dieci biancorossi saranno gli stessi di domenica scorsa contro Fabriano, in attesa della decisione del lungo Lucio Martini, che oggi dovrebbe comunicare la propria scelta fra Andrea Costa ed Ozzano. Il figlio d’arte si è allenato prima con i biancorossi e poi con gli emiliani e insieme ai suoi agenti opterà per una delle due formazioni. Ancora favoriti i New Flyng Balls, anche per la presenza del fratello Giulio: «Ci aspettano nove ore di viaggio – esordisce il play-guardia imolese Gian Marco Drocker – e là troveremo una delle squadre più attrezzate del campionato, quindi sicuramente le difficoltà saranno tante. In questo campionato, però, può succedere di tutto e noi dovremo dare il 110% dal primo al 40° minuto, e solo allora alzare lo sguardo e guardare il punteggio sul tabellone».

Spogliatoio unito

L’esterno toscano è arrivato a Imola convinto dal progetto tecnico targato Di Paolantonio e anche dalle buone referenze dell’ex Trentin, fidanzato di sua sorella Rebecca: «Di base in Emilia-Romagna direi che si sta molto bene – continua Drocker – somiglia alla Toscana e questo aiuta. Poi Carlo (Trentin, ndr) mi ha aiutato a conoscere i suoi ex compagni che sono rimasti, così ci siamo integrati molto in fretta. Il ritrovo è spesso a casa mia per una pizza o cena tutti assieme, poi usciamo a fare un giro, insomma l’unità non manca. Quando devi stare tanti mesi lontano da casa è importante creare un’armonia del genere. Aukstikalnis? Anche lui viene sempre con noi».

Quello contro Fabriano è stato un esordio faticoso per Drocker (3 punti e 1/9 dal campo), fiaccato dallo speciale trattamento difensivo degli avversari e forse anche dal dover vestire i doppi panni di play e guardia: «In estate sono dovuto restare fermo un mese e mezzo per un problemino al ginocchio e al raduno sono arrivato in ritardo di condizione. Domenica penso di avere pagato anche il tanto lavoro svolto, visto che nei 5 tiri sbagliati da solo, e che solitamente metto, sentivo proprio le gambe stanche. Quanto al ruolo ho fatto spesso in carriera il play mascherato, vedi pure a Livorno due anni fa in quella che è stata la mia migliore stagione. Il basket moderno è pieno di registi che producono tanti punti, poi ovviamente la presenza di qualcun altro in grado di portare palla aiuta e credo che in tal senso Fazzi mi dia una grande mano».

Metro arbitrale

Finora l’Andrea Costa si è quasi sempre caricata di troppi falli mandando, come con Fabriano, gli avversari ripetutamente in lunetta: «Domenica per me a livello difensivo abbiamo disputato una buona prova, poi chiaramente dobbiamo interpretare meglio il metro arbitrale e capire cosa viene concesso e cosa no. Contro Fabriano, ad esempio, tanti fischi erano giusti ma altri, un po’ inventati».

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