Andrea Costa nel derby di Ozzano per la ciliegina

Al Pala Arti Grafiche Reggiani, dove negli ultimi due anni ha subito solo scoppole, l’Andrea Costa è attesa dal primo passo (ore 20.30, arbitri i piemontesi Pulina e Mamone) per provare a mettere la lode ad una stagione già da 10 in pagella. Senza l’apporto dei propri tifosi (appena 25 biglietti concessi, su indicazione della Questura di Bologna) e con un serbatoio apparentemente quasi in riserva, i biancorossi incrociano Ozzano per mettere in saccoccia due punti fondamentali in chiave playoff: «A livello fisico stiamo abbastanza bene – esordisce Emanuele Di Paolantonio -, solo dobbiamo appurare le condizioni di Sorrentino, che fra il mal di schiena e un problemino alla caviglia non è al meglio. Incrociamo un avversario in lotta per la salvezza e quindi con motivazioni fortissime, contraddistinto dal buon mix fra giocatori esperti e giovani di talento e che all’andata ci mise in grossa difficoltà. Alla squadra chiederò di restare fedele al nostro modo di giocare e di difendere meglio delle ultime due partite (Vicenza e Taranto, ndr). Vero che i pugliesi a Santarcangelo hanno disputato una prova fantastica, punendo costantemente i nostri numerosi errori, ma non possiamo subire 100 punti».

Motivi d’orgoglio

L’allenatore abruzzese apre il proprio quaderno di fronte ai giornalisti e sottolinea con forza i perché dell’orgoglio suo e della squadra per il risultato raggiunto: «In primis siamo terzi nel nostro girone e quarti in tutta la B per il minutaggio degli Under, ciò significa che a quattro giornate dalla fine siamo già salvi facendo giocare tanto i giovani. E questo, oltre al ritorno economico per il club (sono previsti premi, ndr), rappresenta un’enorme soddisfazione per tutto lo staff, senza dimenticare che siamo l’unica squadra del girone B a non aver compiuto mosse di mercato».

L’ex Brescia si sofferma poi sulla questione gioco: «La nostra crescita è stata costante, ricordando che abbiamo cominciato con una vittoria e cinque sconfitte, poi abbiamo costruito un record di 15-9, compreso l’11-5 casalingo nonostante i due turni di squalifica del Ruggi. Da subito l’idea è stata quella in attacco di alzare più possibile i ritmi e dietro di proteggere l’area. E direi che in queste 30 partite siamo sempre stati coerenti con ciò che volevamo provare. Non a caso siamo terzi in B per numero di possessi giocati, con una media di 88 a match e se è vero che siamo tra le peggiori difese, con più di 80 punti subiti a gara, siamo però quarti assoluti per percentuale concessa da due agli avversari, con il 48%. Vero, subiamo più di altri da tre, ma per le nostre caratteristiche di squadra abbiamo fatto delle scelte e direi che i fatti ci danno ragione».

Per il futuro c’è tempo: «Parlare adesso di quello che sarà non ha senso, io ho un “1+1” ma, come tutti i giocatori, voglio restare concentrato sul presente e sulle ultime partite. Certo, se ce ne saranno le condizioni, ripartire dal nucleo di questa squadra anche l’anno prossimo sarebbe fondamentale».

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