Andrea Costa, Kupstas ha subito le idee chiare

Quasi tre ore di allenamento molto intense, interrotte solo per qualche minuto dalle presentazioni ufficiali al gruppo del nuovo team manager Cristiano Fazzi da parte del dg Christian Pavani: il primo giorno in biancorosso del lituano Tautvydas Kupstas è partito subito a 100 all’ora, ma lui non ha fatto letteralmente la minima piega: «Ritengo la preparazione uno dei momenti più importanti della stagione – ecco le sue parole - perché si lavora duro quotidianamente per conoscere i compagni e l’allenatore. Io sono qui per imparare da ogni minuto passato in palestra e l’impatto è stato molto positivo. Ho trascorso l’estate negli Usa, dove ormai sostanzialmente abito, perché ci sono andato 16enne e lì sono rimasto fra High School (in Pennsylvania alla Perkiomen, ndr) e College (prima a Saratoga Spring nello Stato di New York, poi con West Florida a Pensacola, ndr) per 6 anni».
Abbracci con Mattia
L’allenamento di ieri al Pala Marchetti ha vissuto un altro momento molto intenso quando, assieme al padre Christian, si è presentato anche il figlio Mattia (ex biancorosso), operato il 14 aprile scorso per la rimozione di un seminoma al testicolo. I suoi compagni lo scorso anno, da Sanguinetti a Filippini, da Zedda (fermatosi nel finale della seduta per un problemino alla caviglia) a Luca Fazzi sono corsi ad abbracciarlo: «Le mie caratteristiche? – ha ripreso Kupstas - Sono prevalentemente un tiratore e un giocatore di pick’n roll, ma mi piace decidere cosa fare anche in base alle scelte della difesa e alle necessità della squadra. Non sento pressione dopo due grandi giocatori come Klanjscek e Aukstikalnis. Lukas lo conosco bene, siamo diversi e io cercherò di fare il massimo senza pensare a lui».
L’obiettivo stagionale? l’ex Montecatini, da buon straniero, punta forte: «I play-off. Sono assolutamente convinto che possiamo farcela. Amo quel tipo di partite».
L’amico speciale
La chiusura è riservata all’amica “speciale” di Tautvydas, per la quale non è stato facile trovare posto sull’aereo: «E’ una gattina, si chiama Momo (come il personaggio femminile dell’omonimo romanzo di genere fantastico di Michael Ende, noto soprattutto per La storia infinita, ndr) ed è la mia migliore amica. L’ho presa l’anno scorso quando ho cominciato la stagione in Estonia (al Keila Coolbet, ndr) e passiamo tantissimo tempo assieme, non ci separiamo praticamente mai».