Softball, Bombacci: “Vi racconto la mia Forlì scudettata” VIDEO

Baseball

La più bella frase di Giovanni Bombacci arriva a fine intervista. Presidente, domenica di riposo dopo il trionfo? «Macchè, la mattina sono andato a pulire il Buscherini e tra poco torno al campo a fare le righe perché domani giocano gli Esordienti».

Qui c’è tutto “Bomba”, presidente neo scudettato con l’Italposa Forlì, uno che abbina la grande competenza dirigenziale a una passionaccia pazzesca per questo sport e per la sua società.

Come sta dopo una finale stravinta, anzi dopo un play-off stradominato? «Volevamo arrivare in fondo, non pensavo a due serie così travolgenti (3-0 al Saronno e 3-0 al Caronno). La gara più difficile è stata l’ultima, quella che poteva sembrare più facile».

Cosa ha pensato quando ha subìto il fuoricampo del pareggio a un out dallo scudetto? «Ho pensato che andavamo nel box per chiuderla. Ed è stato bello vincere con una valida della più giovane in campo, ciò significa che paga sempre il lavoro che facciamo anche sul settore giovanile».

Due anni fa Forlì arrivò in finale dopo quel famoso verdetto a tavolino contro Saronno. Quest’anno il campo non ha lasciato alcun dubbio. «Premesso che poi in finale battemmo Bollate 3-0, adesso abbiamo messo a tacere tutte le voci, sul diamante non c’è mai stata discussione».

Sei scudetti, tanta differenza con il passato? «È più facile vincere la prima volta che confermarsi. Ora è diventato difficile reperire buone straniere, la qualità è diminuita, sono aumentati i campionati americani, spinge forte la lega giapponese. Quest’anno a un certo momento eravamo un ‘bed & breakfast”, gente che andava, veniva, tornava. Ma il gruppo l’ha gestita bene, alla fine è uscita la squadra più che il singolo, se non batteva il turno alto ci pensava il line-up basso. E poi è stato bravissimo il nostro manager a gestire tutto: in tre anni Juni Francisca ha vinto due scudetti e una coppa campioni».

Cercherà di far cambiare idea a Beatrice Ricchi? «Ha vinto cinque scudetti, ha deciso di ritirarsi con questo splendido titolo tricolore, non le dirò niente, spero solo che resti nell’ambiente».

Scudetto con uno sponsor nuovo di zecca. «Con il titolare dell’Italposa è stato un tira e molla. A un certo punto gli ho detto di decidersi, che sarebbe stato meglio vincere lo scudetto col suo nome sulle maglie».

Infine, una nota: cappotto nella finale di baseball, cappotto in quella di softball: Emilia-Romagna caput mundi e qualcuno rosica in giro per l’Italia.

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