“Il nostro amico Ayrton”: il documentario su Senna presentato a Venezia VIDEO

Dietro alla curva del Tamburello, lungo la pista dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, una statua ritrae Ayrton Senna nel luogo in cui perse la vita il primo maggio 1994, all’età di 34 anni. Il campione è seduto su un muretto, la testa bassa, le gambe incrociate. Il piede è consumato dai milioni di mani che in questi decenni non hanno mai smesso di andare lì. A incontrarlo proprio nel luogo dove quel giovane talento della corsa e della vita partì per sempre. Dove Ayrton Senna ancora ispira, emoziona, e vive.
Il giornalista e scrittore Giorgio Terruzzi e lo scultore Stefano Pierotti, accompagnati dal coro di persone che custodiscono la memoria e alimentano la leggenda di Ayrton Senna, ricordano la straordinaria personalità del pilota nel documentario ‘Il nostro amico Ayrton’. Un delicato e commovente racconto di immagini e testimonianze inedite prodotto dalla Regione Emilia-Romagna, col coordinamento dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta, in collaborazione con Lepida TV, e realizzato da Vittorio Martone assieme a Raffaele Manco.
‘Il nostro amico Ayrton’ è stato presentato questa mattina alla 82^ Mostra del Cinema di Venezia, negli spazi di Casa I Wonder Venezia 2025. Prima della proiezione, c’è stata la presentazione del lavoro con il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, il sindaco di Imola, Marco Panieri, lo scultore, Stefano Pierotti, e gli autori, Vittorio Martone e Raffaele Manco. Presenti, con un video messaggio, anche il presidente della Regione, Michele de Pascale e il giornalista e scrittore, Giorgio Terruzzi.
“Un documentario straordinario e pieno di anima- sottolinea de Pascale-; con testimonianze che danno conto dell’affetto della nostra terra per questo straordinario pilota che ha segnato la storia della F1, e anche la storia dell’Emilia-Romagna. Perché la nostra regione ha un legame inscindibile con gli sport dei motori e la Formula 1, dato dalle emozioni che eventi come il GP di Imola hanno saputo dare negli anni e che siamo impegnati affinché possano tornare”.
“Questo evento è stato voluto da una Regione che si colloca sul sistema internazionale con la sua Motor Valley e un ecosistema - di cui sono parte attiva Muner, Tecnopoli, Rete Alta tecnologia, Università -, legato all’automotive che consente expertise e competenze che ci permettono di portare nel mondo i grandi marchi- aggiunge il vicepresidente Colla-. Una cultura che si consolida nel tempo”.
“Questo documentario rappresenta un omaggio autentico ad Ayrton Senna, un campione che a Imola ha lasciato un segno indelebile e che continua a parlare al cuore delle persone di ogni generazione - dichiara il sindaco Panieri-. Ringrazio la Regione Emilia-Romagna, I Wonder Pictures, APT Emilia-Romagna e quanti hanno lavorato per questo prodotto. La figura di Ayrton è parte integrante della storia della nostra città e del nostro Autodromo Enzo e Dino Ferrari, che custodisce emozioni e ricordi che appartengono a tutti. Essere qui oggi significa rinnovare quell’impegno a tramandarne la memoria, ma anche a guardare avanti, rafforzando il legame tra Imola, la Formula 1 e il mondo dei motori, patrimonio identitario e occasione di sviluppo per l’intero territorio”.
Il documentario
Il documentario, della durata di 20 minuti, racconta e cerca di spiegare, il culto senza tempo e l’affetto che lega i tifosi all’indimenticato pilota a 31 anni dalla sua scomparsa. Il ritratto di Senna prende forma dalle testimonianze di chi l’ha conosciuto, come il giornalista Giorgio Terruzzi, che ha raccontato i fantasmi di Senna nella sua ultima notte trascorsa nella Suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro, vicino Imola; o come il suo caro amico Gian Carlo Minardi e il figlio del suo fotografo ufficiale, Matteo Orsi.
A completare il ritratto ci sono le voci di chi non l’ha mai incontrato di persona ma è stato travolto dall’umanità del campione, come l’artista Stefano Pierotti, autore della scultura di Senna alla curva del Tamburello, o i tanti suoi tifosi che in coro raccontano del proprio legame con quel ragazzo buono, dallo sguardo profondo, pieno di desiderio e malinconia.