Automobilismo, Frassineti, 17 anni e già davanti a tutti

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Andrea Frassineti si gode il primo successo con le ruote coperte e sogna le Hypercar della 24 ore di Le Mans. Il diciassettene faentino, in coppia con Ignanzio Zanon, ha vinto la seconda manche del Lamborghini Supertrofeo Europa, il monomarca che si corre con le Huracan, nella categoria Pro-Am, nell’iconico tracciato di Spa Francorchamps.

Tre sono le classi in gara; la Pro, riservata ai professionisti, la Pro-Am dove corrono un professionista e un amatore e la Am solo per amatori. Dopo aver partecipato nella Pro all’esordio a Imola, il team Vsr di Forlì ha pensato di spostare Zanon negli amatori. «Vincere è bello - commenta Frassineti - ricordavo i successi in kart, ma su un tracciato con storia e prestigio come Spa è ancora meglio: è come laurearsi all’università con 110 e lode. Non me l’aspettavo così presto, sono alla mia seconda gara con questa auto, alla quarta manche, anzi la terza. A Imola mi ero qualificato 2° nella prima manche, avevo lasciato l’abitacolo al mio compagno al 4° posto e abbiamo chiuso al 9°. In garadue ha cominciato lui, ma è arrivata prima la safety car e poi la pioggia nel mio turno, con una bandiera rossa che in pratica non mi ha fatto correre. A Spa è andata meglio con la vittoria Pro-Am».

Andrea ha un classico passato con i kart, sui quali è salito a 4 anni: «In famiglia la passione per le auto e le corse c’è da sempre, grazie a mio padre Albano, che ha un passato da pilota nei rally. Anche mia sorella Martina ha corso, ma era più “kamikaze” di me, io sono più tranquillo e controllato. Mia mamma Ilaria mi appoggia. Ho fatto due anni di Formula 4, poi ho avuto la possibilità di passare alle ruote coperte e mi sono buttato sul turismo. Il budget per le Formula è alto».

L’impatto con la nuova sfida

Non è stato semplice. «Nei primi test mi sono dovuto abituare alla differenza di peso e potenza. Questo fa sì che il pilota debba usare alla guida uno stile diverso. Il mio è ancora un po’ da Formula: giusto per il giro secco, ma non per tutta la gara. Vincenzo Sospiri mi ha dato qualche consiglio durante i test, spiegandomi un po’ la direzione in cui andare».

Sulla Lamborghini Huracan dice: «Avere 620 cavalli sotto il sedere e gestirli non è semplice, ma è un gran divertimento».

Poi guarda al futuro? «Il futuro immediato è quello di provare a vincere la categoria Pro-Am e centrare altri successi nelle singole gare. A partire dalla prossima, che sarà a Le Mans a giugno. Poi il sogno è diventare un pilota professionista delle Hypercar, pagato per correre nel Wec. Il mio idolo è Ayrton Senna, ma mi ha insegnato tanto anche Nicolas Costa (il brasiliano che guida la McLaren nel Wec, ndr): è stato una specie di coach ai tempi del Kart e anche ora mi dà consigli».

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