A Imola una Racing Bulls con fibra di carbonio riciclata: accordo tra Hera e Visa cash app Rb

Una monoposto di Formula 1 più sostenibile con l’utilizzo di fibra di carbonio riciclata e rigenerata. È l’ambizioso obiettivo che si pone la partnership nel segno della transizione ecologica avviata tra gruppo Hera e il team di Formula 1 Visa cash app Rb. Con location la Motor valley emiliano-romagnola, a due passi dall’Autodromo di Imola, in provincia di Bologna. Recuperare la fibra di carbonio, spiegano, genera ricadute positive in termini di sostenibilità e circolarità, dando una seconda vita a questo materiale composito fondamentale nel motorsport. Grazie a questa collaborazione, una volta concluso il processo di industrializzazione, si potranno risparmiare fino a 150 tonnellate di Co2 equivalenti in un anno, un risparmio pari a 4.000 alberi piantati. Per il prossimo Gran premio dell’Emilia-Romagna, in programma all’autodromo di Imola dal 17 al 19 maggio, i flap dell’ala anteriore delle vetture Vcarb01 guidate da Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo sono stati ottenuti utilizzando stampi realizzati con fibra di carbonio riciclata. Questa partnership, commenta l’amministratore delegato di Herambiente Andrea Ramonda, è “pienamente coerente con i nostri obiettivi di decarbonizzazione e sviluppo dell’economia circolare e ha una valenza strategica nell’ottica della promozione delle filiere corte e circolari in Italia e in Europa”. Il progetto di riciclo della fibra di carbonio sviluppato da Herambiente, sottolinea per la scuderia Enrico Fastelli, “si allinea perfettamente con gli obiettivi di Vcarb e del gruppo Red Bull Gmbh per l’abbattimento delle emissioni di Co2 nel Campionato del Mondo di Formula 1.
Hera partecipa al progetto attraverso la controllata Herambiente, primo operatore nazionale nel settore del trattamento dei rifiuti, con un centinaio di impianti certificati e all’avanguardia. Herambiente da tempo ha iniziato a sperimentare il processo di recupero delle fibre di carbonio, in collaborazione con il partner tecnologico Curti, in un impianto pilota installato nella sede del master in Materiali compositi dell’Università di Bologna all’interno del Tecnopolo di Faenza. La “svolta”, sottolinea la multiutility, arriverà con l’avvio dell’impianto su scala industriale di Imola, tra i primi di questo genere in Europa: sarà operativo dai prossimi mesi e proprio grazie alla tecnologia innovativa e alla rilevanza strategica dei materiali coinvolti, ha ottenuto un contributo Pnrr da oltre 2,2 milioni di euro.