Atletica: Tagliaferri, un titolo tricolore che sa di passione e sacrificio

Valerio Tagliaferri ha quasi 16 anni e per fare sport ha lasciato Campobasso per salire a Riccione. Un sacrificio ripagato il 10 febbraio con il titolo italiano Allievi nei 400 metri indoor nella rassegna tricolore giovanile di atletica disputata al Palasport di Ancona. Ottimo il tempo che gli ha permesso di vincere: 48”66. Timido e riservato, frequenta il Liceo Scientifico Volta-Fellini, ama fare lunghe passeggiate e soprattutto correre in pista. Si allena sei giorni a settimana, «quattro a San Marino (in quanto veste i colori dell’Olimpus San Marino, ndr) e due a Riccione. Deve esserci più della passione perché se non c’è quella non ti alleneresti tutti i giorni fino allo sfinimento» spiega lasciando trapelare l’orgoglio ancora fresco per questo ambitissimo titolo. Tutto è nato a Campobasso, sua città d’origine e dove ha iniziato a frequentare il campo di atletica: «Ho iniziato a nove anni, quel luogo era la mia seconda casa e qui mi piace tornare per ritrovare i miei amici e allenarmi con loro».

L’arrivo a Riccione

Valerio si è trasferito a Riccione circa quattro anni fa, in concomitanza con il primo anno di liceo, e subito si è rivolto alla società sportiva di atletica per cominciare ad allenarsi. «Mi sono inserito poco a poco, Campobasso è lontana, mi mancavano i miei amici. I primi tempi, per prendere confidenza con la città, con le strade, con i luoghi, assieme a mia madre facevamo lunghe passeggiate – racconta – soprattutto sul lungomare e qui ci capitava di fermarci e fare mille bagni».

Ovviamente con l’inizio della scuola e gli impegni sportivi le uscite sono molto limitate mentre «D’estate è bellissimo - dice Valerio - adoro andare in spiaggia con gli amici, qui è facile fare amicizia, basta un telo e un pallone e ci si diverte».

Questo è il racconto di un ragazzo che ama la vita e il sano divertimento e che ha il coraggio anche di schernire chi non ha rispetto per il prossimo, i bulli: «Chiaramente ho, abbiamo, con i miei amici, imparato a riconoscerli e star lontano da loro. Mi rendo conto che rappresentano un problema, il rischio di essere puntati c’è, per questo stiamo attenti ed evitiamo di frequentare gli stessi luoghi».

La carriera sportiva e il futuro

Tornando all’atletica, proprio dopo essersi trasferito sono arrivati i primi titoli: nei 300 ostacoli conquista l’argento ai Campionati Italiani cadetti nel 2022 e l’oro l’anno successivo. «Non basta il talento, ci vuole anche tanta determinazione, l’atletica ti ripaga con tanta soddisfazione».

Il suo sogno era quello di correre i 400 metri ispirato dal grande atleta norvegese, tre volte campione mondiale, Karsten Warholm e ce l’ha fatta diventandone campione italiano. Adora la musica classica che ascolta prima di gareggiare per concentrarsi e ha le idee ben chiare per il futuro: «Quando non gareggerò più, più che allenatore, mi piacerebbe diventare fisioterapista e rimanere nell’ambito sportivo» conclude.

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