Nuoto, Scozzoli: «Ho esultato assieme a tutta Imola»

Compagni, rivali, amici, tra fuoriclasse ci si comprende al volo. Con Simone Cerasuolo, fresco campione del mondo a Singapore, ha festeggiato l’intera città di Imola. A esultare non sono stati solo i tifosi, ma anche chi lo accompagna ogni giorno, dall’allenatore Cesare Casella allo staff dell’Imolanuoto che ha costruito, tassello dopo tassello, una “macchina” perfetta sui 50 rana.

In questo mosaico c’è anche Fabio Scozzoli, lughese di nascita, forlivese a tutti gli effetti e imolese d’adozione, argento mondiale a Shanghai 2011 e oro europeo 2010: un riferimento tecnico e umano che ha condiviso con Simone ore di pesi, partenze ripetute, rifiniture sui primi 15 metri.

«La chiave è stata la testa - racconta Scozzoli, con il sorriso di chi conosce bene quella tensione e questa situazione in cui senti il traguardo vicino ma serve non commettere errori per tagliarlo - Simone è rimasto lucido: reazione pronta allo start, assetto immediato, frequenza alta ma controllata. Nei giorni precedenti avevamo capito che stava girando forte: le batterie lo avevano già suggerito. In finale ha messo in fila tutti gli elementi, senza sbavature. Qui a Imola abbiamo urlato insieme. È il premio a un lavoro lungo, metodico».

I 50 rana parlano sempre più romagnolo: Cerasuolo, primo italiano a prendersi l’oro mondiale nella specialità; Scozzoli, mentore sul bordo vasca; Casella regista silenzioso. Un modello tutto disciplina, cura dei dettagli, cultura del gruppo.

E da Imola è partita Anita Bottazzo che oggi affronta la seconda sfida iridata, quella dei 50 rana. Dopo il 6° posto agrodolce nei 100, l’imolese di stanza in Florida riprova a dare l’assalto al podio. Ha costruito i suoi 100 con una prova vasca molto aggressiva e potrebbe essere pronta per un buon tempo anche sui 50: batterie attorno alle 4.20 e semifinali intorno alle 13.20.

Infine, sull’oro di Cerasuolo è intervenuto Fabrizio Castellari consigliere regionale Pd: «La stupenda medaglia d’oro dell’imolese Cerasuolo ci rende tutti grati e orgogliosi. A lui in primis, perchè ha saputo coltivare con impegno, passione e tenacia il suo talento sportivo. Alla sua famiglia che lo ha sostenuto e accompagnato. All’Imolanuoto, società forte e meritatamente riconosciuta, che ha saputo guidare, seguire e allenare il suo talento».

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