Nuoto, l’Europeo romagnolo tra consacrazione e nuovo che avanza

Altri sport

L’Italia ha dominato gli Europei di nuoto in vasca corta a Lublino e dentro questo trionfo storico c’è una firma forte, nitida, profondamente romagnola, quella dei portacolori dell’Imolanuoto, Simone Cerasuolo e Michele Busa, entrambi allievi di Cesare Casella, due dei protagonisti della spedizione azzurra, confermando una volta di più come l’onda lunga del nuoto romagnolo stia proseguendo a 13 anni di distanza dal doppio trionfo iridato di Fabio Scozzoli e Ilaria Bianchi che aprì la stagione d’oro della vasca corta in Italia.

Per il 2003 di Imola, campione del mondo in carica dei 50 rana in vasca lunga, l’Europeo è stato un punto di conferma e allo stesso tempo, di ulteriore crescita. Cerasuolo ha conquistato l’oro nei 50 rana in 25”67 imponendosi in una gara dove ha mostrato qualità ormai da riferimento internazionale: reattività allo start, efficacia nella fase subacquea, una trazione pulita lineare che gli consente di mantenere frequenza altissima senza perdere efficienza. È una rana moderna, aggressiva, costruita su una progressione costante che gli permette di rimanere competitivo dall’inizio alla fine.

L’imolese ha colto anche un quarto posto nei 100 rana e dato un contributo decisivo alle staffette, in particolare nella 4x50 mista mixed da record dei campionati, dove ha firmato una frazione da leader vero.

Cerasuolo esce dall’Europeo conscio di essersi stabilizzato nell’élite continentale ma anche con un po’ di rammarico in entrambe le prove individuali: nei 100 per aver perso brillantezza nel finale uscendo dal podio, nei 50 per non essere riuscito a esprimersi sui suoi livelli in finale ma quanto è bastato comunque per vincere.

«Sono contento, ho gestito bene un evento concentrato, con tante batterie e tante responsabilità - ha raccontato l’imolese - se mi avessero detto sei mesi fa che vincevo Mondiale ed Europeo avrei usato qualche parolaccia e invece è andata proprio così. La volata per Los Angeles parte con una carica e una consapevolezza non indifferenti ma con la certezza che la gara perfetta non l’ho ancora fatta e servirà lavorare tanto per farla”.

Se Cerasuolo ha confermato il proprio status, Michele Busa è stato la rivelazione romagnola dell’Europeo salendo sul podio nei 100 farfalla con un sorprendente bronzo in 49”21, al termine di una gara coraggiosa, tatticamente lucida e chiusa con una delle migliori ultime vasche della manifestazione. L’atleta di Faenza, protagonista lo scorso anno al Mondiale, non è arrivato all’Europeo nella miglior condizione possibile ma ha saputo tirare fuori il meglio al momento giusto. L’ingresso a podio in una delle specialità più trafficate del programma non è un episodio, ma il frutto di un lavoro metodico sulla pulizia della bracciata, sul timing della respirazione e sulla continuità del colpo di gambe.

«Sapevo di avere preparato più i 100 che i 50 e dunque dopo l’ottavo posto nella gara sprint non mi sono preoccupato più di tanto. Il podio vale tantissimo, mi ripaga di tanti sacrifici e di tante incertezze e mi spinge a lavorare ancora di più».

Lublino lancia due storie diverse ma complementari del nuoto romagnolo: Cerasuolo, già certezza della rana mondiale, in piena maturazione tecnica e mentale; Busa, talento esploso definitivamente sul palco europeo, pronto a consolidarsi in vasca lunga nel ciclo che porta a Los Angeles. In un’Italia che nuota, che ha dimostrato una profondità mai vista, la Romagna e in particolare l’Imolanuoto, si scopre ancora una volta territorio fertile, capace di formare atleti completi, moderni, competitivi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui