Nuoto, Cerasuolo e Busa due giovani talenti alla rassegna iridata

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E’ vero, sono lontani i tempi dell’invasione romagnola, soprattutto quando si trattava di Mondiali o Europei in vasca corta, i tempi in cui Ilaria Bianchi e Fabio Scozzoli, nel giro di poche ore, furono nel 2012 la prima donna e il primo uomo italiani a vincere un oro iridato in vasca da 25 metri ma la Romagna, a dodici anni di distanza, c’è ancora e lotta per il podio nel Mondiale in vasca corta che va a iniziare alla Duna Arena di Budapest.

Lo fa da oggi con due ragazzi ambiziosi, entrambi portacolori dell’Imolanuoto, società di riferimento per il movimento romagnolo, che non sono alla prima esperienza internazionale: uno, Simone Cerasuolo, ha già dimostrato tutto il suo valore vincendo medaglie sia agli Europei in vasca lunga che ad Europei e Mondiali in corte e disputando già due finali iridate nei 50 rana. L’altro, il faentino Michele Busa, lo scorso anno ha partecipato agli Europei di Netanya in vasca corta, si è confermato quest’anno su buoni livelli nella farfalla, migliorandosi soprattutto nei 50.

Il 2024 del nuoto di casa nostra ha fallito l’appuntamento più importante con l’assenza ai Giochi Olimpici di Parigi ma si può chiudere bene anche con una finestra sul futuro con questo Mondiale che fa parlare di sé più per le assenze che per i campioni che saranno al via come spesso è accaduto per le rassegne iridate invernali che seguono i Giochi olimpici.

Simone Cerasuolo

L’imolese ha la grande chance: quella di tornare sul podio iridato due anni dopo il bronzo di Melbourne che seguì l’argento europeo di Roma, sempre nei 50 rana. Lo specialista imolese è cresciuto, ha allungato il suo raggio di azione e prova a giocarsela sia sui 50, che restano la gara prediletta, sia sui 100, nei quali è riuscito a battere il campione olimpico Nicolò Martinenghi (assente a Budapest) agli Assoluti di Riccione.

Il campo partenti è illuminato da una stella che ha brillato a sprazzi negli ultimi anni, quella del cinese Qin Hayang, più volte campione mondiale ma deludente a Parigi e deciso a riprendersi lo scettro di miglior ranista del pianeta. Il rientro della Russia in competizioni nazionali riporta in gara Kirill Prigoda che avrà voglia di recuperare il tempo perduto e i pericoli potrebbero arrivare dai tedeschi Imoudu e Matzerath, due atleti in forte crescita, dall’Olanda con Corbeau (più pericoloso sui 100) e De Groot e dall’Australia con Yong, dallo statunitense eclettico ma non sempre performante Michael Andrews e dalla Turchia con l’enigma Sakci. Cerasuolo dovrà fare attenzione anche al compagno di squadra, Ludovico Viberti che gli ha strappato a forza di grandi prestazioni il posto a Parigi nei 100 rana e che, soprattutto su questa distanza, può essere un rivale di grande qualità.

Michele Busa

Anche il faentino è iscritto a due gare individuali, 100 e 50 farfalla. In quest’ultima soprattutto il suo obiettivo è quello di disputare la prima grande finale internazionale in carriera. Uno step che è necessario per salire quel gradino di consapevolezza che potrebbe aiutarlo anche a crescere nelle prestazioni in vasca lunga. Il faentino si è migliorato non poco a Riccione poco meno di un mese fa e ha bisogno di limare ancora il personale per centrare l’atto conclusivo della rassegna iridata che ha un solo, grande favorito, lo svizzero Noè Ponti, primatista del mondo. Nei 100 l’obiettivo per Busa potrebbe essere di superare un turno.

I romagnoli potrebbero trovarsi assieme, in batteria o in finale in ben tre staffette. Da quest’anno sono state sostituite le due staffette di genere 4x50 mista maschile e femminile e 4x50 stile libero maschile e femminile con una sola 4x50 mista mista e 4x50 stile mista, lasciando in programma le 4x100 miste di genere e la 4x100 mista mista. Cerasuolo e Busa saranno della partita nella 4x100 mista maschile e potrebbero essere chiamati in causa (Cerasuolo quasi sicuramente) nella 4x50 mista mista e nella 4x100 mista mista: gare in cui l’Italia potrebbe aspirare a risultati di prestigio.

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