Nuoto: Cerasuolo, centrata la missione Mondiale

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Simone Cerasuolo fa tris e si avvicina al suo allenatore e idolo Fabio Scozzoli che di Mondiali ne ha disputati quattro, conquistando però due argenti a Gwangju nel 2011. Il giovane ranista imolese non ha avuto una prima parte di stagione semplice ed ha temuto di non poter arrivare al meglio alla fase più importante, quella che qualificava per il Mondiale di Doha (per Parigi c’è tempo) e che ospita l’Europeo in vasca corta dove Cerasuolo potrebbe togliersi belle soddisfazioni.

A Riccione, negli Assoluti appena conclusi, è riuscito in extremis a strappare un pass mondiale che si era fatto molto complicato, vista la condizione ancora non ottimale e una concorrenza, soprattutto quella di un Ludovico Blu Art Viberti in grande crescita, che poteva farsi pericolosa. «Non era semplice, bisognava mantenere la calma ma anche non essere troppo calmi perché gli altri possono passarti davanti – spiega l’imolese – quella dei 50 è stata una gara nervosa ma le sensazioni sono state comunque buone. Volevo il Mondiale e ho centrato l’obiettivo, si poteva fare ancora meglio ma la tensione si è sentita e in un 50 può incidere».

Cerasuolo dagli Assoluti non porta a casa solo la qualificazione mondiale sui 50 rana, la gara che ama di più, ma anche un personale di tutto rispetto sui 100 rana, la gara su cui invece punterà dall’11 dicembre fino a marzo per tentare una complicata qualificazione olimpica. «Vista la concorrenza, è durissima ma non disperiamo. Mi dispiace un po’ aver fatto il mio personale al mattino e non al pomeriggio ma in finale ho sbagliato proprio la tattica, ho inseguito il pass olimpico, sono passato troppo veloce e nel finale non ne avevo più. Devo sistemare alcune cose ma la strada è quella giusta. Bisogna anche dire che nell’ultimo mese mi sono ammalato tre volte, sempre influenza, con qualche piccolo stop che un po’ ha inciso sulla mia preparazione. Alla fine è andata come speravo».

Ora dietro l’angolo c’è l’ultimo impegno del 2023, l’Europeo in vasca corta. «Vado a Otopeni per cercare di fare il meglio possibile, magari conquistare la finale in un paio di gare, aiutare le staffette. Spero di prendermi qualche soddisfazione. Mi diverto a gareggiare in vasca corta. Proverò a portare a casa qualcosa di concreto. La concorrenza è tanta, sia in casa che fuori. Dovremo faticare fin dalle batterie del mattino ma ci sono abituato. Anche a Roma fu così e il rivale si chiamava Fabio Scozzoli che adesso mi sta tirando a lucido per farmi trovare pronto».

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