Il Romagna nel girone Sud, Faenza, rinuncia obbligata

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Appena il 22 giugno, grazie alla netta affermazione contro Prato sul neutro di Chieti, la Pallamano Faenza festeggiava uno storico ritorno in serie A Silver, e ieri è arrivata anche dalla Federazione l’ufficialità di quanto si sapeva da tempo, ovvero la rinuncia al salto di categoria del team manfredo. Il Consiglio Federale ha infatti ratificato le rinunce di Derthona, Carpi, Bologna United, Lanzara e, appunto Faenza, con il solo reintegro dei siciliani del Girgenti Agrigento.

Due gironi da 10

In base al reale organico di quello che è, a tutti gli effetti, un campionato “neonato”, sono stati formati due gironi da 10 e non da 12 come nelle previsioni iniziali. Il Romagna, che parte con ambizioni importanti, è stato inserito a Sud insieme a Camerano e Monteprandone (Marche), Lions Teramo e Chieti (Abruzzo), Sannio (Campania), Serra Fasano (Puglia) e alle siciliane Cus Palermo, Haenna e Girgenti. Nel girone A, invece, Belluno, San Giorgio Molteno, Paese, San Vito Marano, Malo, Palazzolo, Vigasio, Secchia Rubiera, Modena e Sassari. Da capire, vista la riduzione dell’organico, quale sarà la formula, ma la prima di ogni girone sarà promossa in A Gold e non ci saranno play-off, play-out e retrocessioni.

Le ragioni di Faenza

Nella decisione del club manfredo hanno pesato vari elementi, quasi tutti, giusto sottolinearlo, preesistenti alla promozione sul campo. In primis l’età media abbastanza alta della squadra, il fatto che la maggior parte dei giocatori abbia un proprio lavoro e i costi alti del campionato, con numerose trasferte al Sud: impossibile, insomma, allenarsi 4-5 volte a settimana come la categoria richiederebbe e meglio tornare in B, senza dimenticare la presenza in A Silver del Romagna, club di riferimento all’interno del progetto sportivo che accomuna pure il Faenza.

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