Ginnastica Artistica; Renato Serra Cesena, la squadra è “corta” ma molto competitiva

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Due hanno sedici anni e due ne hanno quattordici. Sono le magnifiche bianconere della Renato Serra che un anno fa, all’ultima prova di campionato, hanno ottenuto la salvezza in A1 chiudendo al 7° posto e che in questa stagione, grazie anche all’ingaggio della nazionale olandese Volleman, puntano a stupire. A guidarle è Chiara Barzasi (2007) già campionessa europea Juniores e convocata in azzurro per le due prossime tappe di Coppa del Mondo al Cairo e a Doha. Ci sono poi Elisa Agosti (2007) al rientro dopo il brutto infortunio al tendine d’Achille che l’ha costretta a 8 mesi di stop, Vittoria Ferrarini (2010) e Rebecca Evangelisti (2010). Con loro l’esperta Tisha Volleman (1999), che in tasca ha già il pass per le Olimpiadi di Parigi.

La Renato Serra scende in pedana alle 16 e i tecnici Marina Meldoli e Massimo Gallina giocano a carte scoperte: Volleman, Barzasi e Ferrarini gareggeranno in tutti i quattro attrezzi (volteggio, parallele, trave e corpo libero), Agosti ne affronta tre evitando il corpo libero, che verrà svolto da Evangelisti. «Possiamo ambire alla Final Six - dichiara il tecnico lombardo Gallina - ma non allo scudetto, perché quello andrà alla Brixia, che è la nazionale italiana. Dire che puntiamo al secondo posto è esagerato però, potendo contare sul punteggio delle due prove migliori su tre previste, possiamo ambire alla Final Six e una volta arrivate a Firenze chissà, visto che all’aspetto tecnico subentrano altre componenti. Le ragazze presentano esercizi nuovi con innesti tecnici di uno o due elementi in più».

La Renato Serra dispone di una panchina corta: l’obiettivo per oggi è portare a casa tanti più punti con una prova regolare, per poi tentare di più quando la preparazione tecnica sarà maggiore: «Siamo regolari su tutti e quattro gli attrezzi, cosa che ci dà sicurezza. Anno scorso abbiamo ottenuto la salvezza senza Agosti, infortunata, e senza un’atleta super come Volleman: se tanto mi dà tanto, a Firenze dovremmo arrivarci».

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