Ginnastica artistica, Parigi val bene una medaglia d’oro. Grasso: “Felicità indescrivibile”

La voce è ancora un po’ assonnata. Perché quando vinci una medaglia d’oro in una tappa della World Cup è giusto festeggiarla nel migliore dei modi. Senza esagerare, però, perché comunque c’è ancora un obiettivo da preparare. Anzi, l’obiettivo per eccellenza. Quel podio mondiale al quale Thomas Grasso punta.
Rinascere a Parigi
Intanto, a Parigi, alla Porte de la Chapelle, l’arena dove si sono tenute le gare olimpiche dello scorso anno, il ginnasta riminese si è messo al collo la medaglia più preziosa nel volteggio al termine di una due giorni dove ha sempre guardato tutti dall’alto verso il basso: prima nella gara di qualificazione e poi nella finalissima a otto di domenica. «Quando ho visto il punteggio e mi sono reso conto di aver vinto ho provato una felicità che a parole si fa fatica a descrivere - dice appena atterrato all’aeroporto di Milano dal Charles de Gaulle - e che mitiga in parte la delusione per non essere riuscito a entrare nella finalissima al corpo libero dove, purtroppo, ho fatto un paio di errori che mi sono costati cari. Però la prestazione al volteggio di sabato mi aveva dato grande fiducia e quando sono tornato in pedana domenica per la finale ho pensato solo a dare il meglio per confermare quel 1° posto in qualificazione. Nonostante non sia al 100 per cento, perché siamo in fase di preparazione, e nonostante abbia commesso due sbavature, alla fine sono riuscito a vincere questa medaglia d’oro che per me vale come benzina da mettere nel motore in vista del vero obiettivo che sono i campionati del Mondo che si terranno a Giacarta dal 19 al 25 ottobre».
Da Rimini a Milano
Venticinque anni da compiere a dicembre, figlio d’arte, sua mamma Michela Carlini è stata una ginnasta di ottimo livello, Grasso è cresciuto tra le mura delle Celle Rimini poi tre anni fa si è trasferito a Milano. «Dopo il 4° posto ai Mondiali in Giappone del 2021 ho capito che se volevo provare a fare qualcosa di più dovevo trasferirmi a Milano e così ho fatto. Non nascondo che all’inizio non sia stato facile perché comunque ho sentito il distacco da Rimini, dalla famiglia e dagli amici ma poi ho capito che sono qui per realizzare un sogno e farò di tutto per fare che questo accada».
La laurea in lingue
Tra un allenamento e l’altro, il ginnasta riminese ha trovato anche il tempo di laurearsi.
«In realtà dopo la laurea in Lingue sto facendo la Magistrale, era un altro obiettivo che avevo. Anche in questo caso non è stato facile riuscire a trovare un equilibrio tra studio e allenamenti, ma alla fine quello che conta è il risultato e sono felice».
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