Galassi, una cavalcata favolosa che vale l’argento europeo

Favoloso. Non ci sono altri aggettivi per descrivere l’argento europeo conquistato nella spada da Matteo Galassi nella rassegna continentale di Genova. Il ventenne cervese, al debutto assoluto in maglia azzurra in una rassegna così importante, ha sbaragliato la concorrenza, ha superato un problema fisico allo stomaco e ha conquistato una fantastica finale, dove si è dovuto arrendere alla solidità e all’esperienza dell’ucraino Roman Svichkar.
Cavalcata trionfale
E che sarebbe stata una grande giornata lo si è capito subito, quando Galassi ha chiuso con cinque vittorie il girone di qualificazione, guadagnandosi il numero 1 del tabellone a eliminazione diretta in virtù del miglior fattore stoccate (+18). Il cervese infatti batte in serie il polacco Lubieniecki (5-1), il lussemburghesse Giannotte (5-3), il belga Baekelandt (5-0), il rumeno Mirica (5-1) e il tedesco Bellmann (5-2).
Dopo il bye ai 64esimi, Galassi ritrova proprio Giannotte ai 32esimi, che come nella prima sfida lo mette a dura prova, ma il cervese la spunta in extremis 15-14 al minuto supplementare. Nei sedicesimi il rivale è il portoghese Frazao, anche lui pericoloso avversario ma domato per 15-13. Negli ottavi invece la sfida contro il norvegese Cupr è tutta in discesa e si chiude 15-8, ma il vero “turning point” arriva nei quarti. Il match contro lo svizzero Hauri infatti è rocambolesco: Galassi, infatti, accusa un problema allo stomaco e chiede una sospensione, poi va sotto, si riprende e supera l’avversario, che a sua volta ha un problema alla coscia e chiede il time-out sul 6-5. Alla ripresa il cervese prende il largo, vince 15-9 ed è già sicuro di una medaglia. In semifinale il capolavoro nel derby contro Santarelli, che non può fermare la corsa del romagnolo. Finisce 15-8 e Galassi vola in finale per l’oro, dove trova l’ucraino Svichkar. La sfida è equilibratissima, il cervese tiene bene fino all’11-9, poi si disunisce un po’ e finisce per perdere 15-11. Peccato, ma è un argento che vale tantissimo. «E’ stata una bellissima giornata - racconta poi ai microfoni Rai - Sono stato bravo a gestire il problema fisico e il momento di difficoltà e sono arrivato in fondo. La mia è una scherma d’istinto, quello che penso faccio, tanto che poi non me la ricordo, per quanto è naturale».