Rimini, sport in corsia per i giovani pazienti di Oncoematologia

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Lo sport per dare una mano agli adolescenti che devono fare i conti con la diagnosi di una neoplasia. Il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infermi di Rimini, supportato da Istituto oncologico romagnolo e Granfondo Nove Colli, vara “Stronger 4 the future”, un innovativo protocollo sperimentale per difendere la qualità di vita dei ragazzi in cura e combattere l’immobilizzazione, l’isolamento, la perdita del mondo dello sport agonistico ed ogni forma di contatto sociale che la malattia e le terapie comportano. «Ho sentito il mio corpo vivo», ha affermato uno dei ragazzi che ha accettato di fare parte del protocollo, possibile grazie a un «gioco di squadra», spiega il direttore generale dello Ior Fabrizio Miserocchi oggi in una videoconferenza. «Sono stati tanti i progetti che si sono succeduti grazie alle varie collaborazioni nate nel tempo», tra cui quella con la Nove Colli per le raccolte fondi. Come spiega la direttrice di Oncoematologia pediatrica Roberta Pericoli, è «importantissimo non solo guarire un ragazzo, ma restituirli al mondo in maniera integra». Dati alla mano, spiega la Principal investigator della sperimentazione Elena Fabbri, al termine delle cure neoplastiche il 74% dei bambini e il 91% degli adolescenti abbandonano l’attività sportiva. “Stronger 4 the Future” per contrastare questa tendenza si avvale del contributo di un personal trainer, Danilo Ridolfi, e di una nutrizionista, Debora Guerra. Tutti gli adolescenti a cui è stato proposto il protocollo, si spiega, hanno aderito con entusiasmo e ora non si vede l’ora di poter provare a proporre l’attività in gruppo e in presenza, una volta che l’attuale emergenza sanitaria sarà cessata.

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