Sport e istruzione con Aics, la ricetta per un nuovo sodalizio

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Sacrificate, strozzate, penalizzate per quasi 18 mesi, ora attività sportiva e istruzione vogliono tornare una sana quotidianità per centinaia di bambini e ragazzi forlivesi e, soprattutto, vogliono diventare sempre di più due facce della stessa medaglia. A questo è rivolto il nuovo progetto nazionale di Aics denominato “Sport di squadra” che, dall’inizio dell’anno scolastico in 39 province e a partire proprio da Forlì, porta istruttori qualificati all’interno delle scuole dell’infanzia e primarie per coinvolgere bambini e alunni dai 3 ai 14 anni in attività mirate di educazione motoria nell’ambito dell’attività didattica. Finanziato dal dipartimento allo Sport della presidenza del Consiglio dei ministri e sostenuto con forza dal Comune di Forlì, il progetto coinvolge 500 studenti di 21 classi degli istituti comprensivi 4 e 7. Precisamente quattro classi (dalla 1ª alla 4ª) delle elementari “Dante Alighieri” e “Manzoni”, due sezioni della scuola dell’infanzia di quest’ultima, tutte le classi della primaria “Matteotti”, quattro sezioni della materna “Lucertola blu” e due de “La rondine”. «In tutto sono 21 ore di attività motoria a settimana tenute da operatori sportivi laureati in Scienze motorie e appositamente formatisi con webinar organizzati da Aics che mette a disposizione loro e delle scuole anche tutti gli strumenti per le attività fisiche e di giocomotricità per i più piccoli» spiega la presidente provinciale di Aics, Catia Gambadori per poi chiarire che gli istituti sono stati scelti sulla base dell’attività scolastica a tempo pieno, e per il fatto di essere frequentati da tanti studenti provenienti da famiglie non italiane. «Le attività si svolgeranno sino ad aprile – aggiunge - e non solo vogliamo promuovere una qualificata educazione motoria, importantissima sin dai primi anni di vita, ma anche favorire l’inclusione, l’integrazione, la collaborazione, il rispetto delle regole e dell’altro».

La socializzazione

Plauso da parte delle direttrici dei due istituti comprensivi, Nadia Mastroianni e Anna Starnini, per le quali «in questo modo si favorisce la socializzazione, la conoscenza del proprio corpo e si fa vera educazione», e appoggio convinto da parte degli assessori comunali allo Sport e all’Istruzione, Daniele Mezzacapo e Paola Casara. «La pandemia ha allontanato dallo sport tanti giovani con grave danno a loro e alle società – afferma Mezzacapo -. Non solo stiamo sostenendo le realtà cittadine, ma dobbiamo anche colmare questo vuoto che si è creato». E lo sport, afferma Casara, «aiuta a crescere nel modo giusto, a cogliere presto segnali di eventuali disagi e favorisce l’integrazione: ecco perché è basilare partire dalla scuola, anche dell’infanzia».

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