Spiaggia plastic free a Rimini. E dopo il drink la cannuccia si mangia

Rimini

RIMINI. Addio a bicchieri e cannucce di plastica in riva al mare. A partire dal 1° luglio, con con l’entrata in vigore dell’ordinanza comunale “plastic free”, sorseggiare un drink con i piedi nella sabbia non sarà più la stessa cosa. O meglio, il bicchiere e la cannuccia non saranno più gli stessi. Amido di mais, Pla, policarbonato, e addirittura lunghi maccheroni da mangiare dopo aver bevuto il mojito. Sono questi i materiali che stanno “mandando in pensione” la plastica monouso, quella che fino oggi l’ha fatta da padrone tra i banconi dei bar e nei chioschi in spiaggia. Una novità che, nonostante i costi non bassi di rifornimento dei materiali alternativi, pare essere stata accolta con favore da parte degli esercenti. «Sappiamo che lo dobbiamo fare per il futuro del pianeta, per i nostri figli - ha dichiarato Gaetano Callà, presidente di Fipe Confcommercio - è un piccolo sforzo necessario, non possiamo continuare ad alimentare le isole di plastica già presenti nei nostri mari».

Scattano i divieti
In vista dell’entrata in vigore dell’ordinanza che dal 1° luglio vieta la somministrazione di bicchieri e cannucce in plastica monouso nei bar e nei chioschi in spiaggia, per gli esercenti è partita la corsa ai rifornimenti alternativi. Da Sibar, grossista di Coriano, la dipendente Elisa riferisce che «la domanda di bicchieri e cannucce in materiali diversi dalla plastica è stata davvero intensa, sia, ovviamente, da parte di chi ha attività in spiaggia, ma anche dai gestori di bar o chioschi dell’entroterra».
Il materiale prediletto da chi si rifornisce da Sibar «è l’amido di mais, dal costo leggermente superiore a quello della plastica, ma non proibitivo». Una svolta ecologista che Callà ritiene doverosa, «ma che non può prescindere da un’opera di educazione e di sensibilizzazione anche del consumatore e del cittadino, noi esercenti riteniamo questo passo giusto e doveroso, ma non può essere tutto nelle nostre mani».

Chi è già avanti
Uno tra i primi locali ad aver sposato la linea di pensiero “plastic free” è la Darsena sunset bar di San Giuliano Mare. «Noi - spiega Giorgio Matassoni, il 27enne responsabile commerciale - abbiamo eliminato la plastica già dal 1° marzo, con l’apertura del locale dopo la pausa estiva».
Approfittando del largo anticipo con cui hanno preceduto la decisione del Comune, i ragazzi del Darsena sunset hanno avuto occasione di testare tanti diversi materiali e prodotti con cui sostituire bicchieri e cannucce monouso. «La soluzione migliore si è rivelata il Pla - spiega Matassoni - perché è il materiale più resistente e impermeabile, quello in grado di fornire la prestazione migliore, contendo i liquidi senza sciogliersi o deformarsi».
Alla vista, infatti, i bicchieri in Pla «sembrano uguali a quelli in plastica tradizionali - precisa il 27enne - ma sono fatti di un materiale del tutto biodegradabile. Consapevoli della somiglianza, infatti, ci preoccupiamo sempre di spiegarlo ai nostri clienti».
Per le cannucce, invece, oltre all’alternativa in Pla, carta o cellulosa, dalla Darsena comunicano di stare testando quelle fatte «di grano duro, dalla forma di un lungo maccherone, che alla fine del drink, può anche essere mangiato». Unica nota dolente della novità eco-sostenibile è il costo. «Dal confronto dei preventivi - riferisce Edoardo Botteghi, responsabile acquisti di Darsena - risulta che 5mila cannucce in plastica ci costavano 24 euro, mentre 5mila cannucce in Pla costano oggi 132 euro. Ben cinque volte di più».

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