Spiagge libere di Rimini «Sono poche e il Comune non le tutela»

Rimini

RIMINI. A difesa della spiaggia libera, per il diritto di vivere un mare in cui non è «tutto a pagamento». È questo il principio cui l’Usicons, il Comitato per la difesa delle spiagge libere della provincia di Rimini, intende dar risalto nel corso dell’assemblea pubblica prevista per stasera dalle 18 alle 21 nella sala riunioni di via XXIII Settembre 124, alla Coop Celle.

Intitolato “Difesa, potenziamento e promozione delle spiagge libere della provincia di Rimini: azioni per il 2020” all’incontro saranno presenti i rappresentanti delle associazioni Coordinamento nazionale mare libero, Italia nostra Rimini, One Labour Party e Progetto scintilla. Primo tra i temi su cui si concentrerà l’assemblea è quello della difesa della spiaggia libera. «Difesa che riguarda sia l’esistenza delle spiagge libere che la loro salvaguardia ambientale» dichiarano dall’associazione, spiegando che le «superfici delle spiagge libere oggi esistenti rappresentano solo il 4% della linea di costa della provincia, una percentuale assai inferiore all’orientamento regionale, che è tra i più penalizzanti in Italia».

Sotto accusa dell’associazione anche il fatto che il «Comune di Rimini conceda ogni anno autorizzazioni all’occupazione delle spiagge libere per lunghi periodi per eventi a elevato impatto ambientale». Così facendo si crea una «drastica riduzione della superficie disponibile, invivibile per il frastuono anche di giorno», oltre a creare «grande inquinamento». Tra le richieste di Usicons c’è infatti proprio quella dell’«incremento dell’estensione delle spiagge libere per il valore suggerito dalla Regione, cioè il 20% della costa».

Altro punto da discutere è quello della promozione della spiaggia libera, frequentata, secondo Usicons «in gran parte da turisti», alcuni per «scelta economica», «semplice preferenza». «Qualsiasi sia il motivo - precisano - constatiamo che il modello turistico sposato dal Comune, in cui tutto è a pagamento, tutto è incasellato, tutto è calato dall’alto, non è giusto per tutti».
Tra i temi all’ordine del giorno c’è quello della sicurezza e dell’accesso, «per passerelle di larghezza adeguata fino al mare, aree di sosta ombreggiate per disabili, di bagni e docce degni di questo nome, e salvamento per tutta la durata della stagione».

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