Spiagge, il patron del Papeete: "Si uccide la cultura del turismo"

«La decisione del Consiglio di Stato è una doccia gelata per il comparto turistico balneare italiano». A Massimo Casanova, europarlamentare della Lega e patron del Papeete Beach, uno degli stabilimenti più famosi d’Italia, bastano questa poche parole per commentare la sentenza che, dal 2024, potrebbe azzerare tutte le concessioni. Una decisione che, secondo Casanova, «rischia di sancire la morte di oltre 30 mila famiglie che lavorano nel settore, decretando il blocco degli investimenti in un momento di massima urgenza di ripresa economica e rendendo fortemente instabile il futuro di circa un milione di lavoratori». «Ma soprattutto – aggiunge – è il preludio allo smantellamento di un pezzo fondamentale della nostra economia e della nostra cultura del turismo e dell’accoglienza, che ha nell’unicità costiera costellata di piccole imprese un unicum in tutto il mondo».

Rischio stallo

Chi farà credito, poi, ad aziende per le quali è scattato un conto alla rovescia di appena due anni? «Delle due l’una – dice il titolare del Papeete Beach –: o manca totalmente la conoscenza degli elementi minimi del fare impresa, o è in corso un attacco senza precedenti al nostro patrimonio, che si appresta ad essere l’ennesima vittima delle burocrazie europee, prossima a essere svenduta e colonizzata dalle multinazionali. Da questo momento in poi nessun investimento né programmazione potranno essere messi in campo dagli operatori: quale folle impegnerebbe i pochi risparmi rimastigli dopo due anni drammatici di pandemia per lavorare ad un’attività che tra qualche mese non gli apparterrà più? Ma, soprattutto, quale istituto bancario aiuterà mai un piccolo imprenditore che, da questo momento in poi, ha perduto ogni prospettiva? Si sta uccidendo un pezzo della nostra italianità e il futuro di migliaia di famiglie e lavoratori e lo si sta consentendo con la connivenza di precise forze politiche che oggi esultano di fronte a una simile assurdità, decretando il fallimento della politica italiana». L’europarlamentare si dice poi «sconvolto» dal tempismo perfetto rispetto agli “avvertimenti” giunti non più tardi di qualche giorno fa dall’Ue. «È importante, ora più che mai, che il Governo e le forze politiche che vogliono realmente salvare questo Paese si pongano con forza e chiarezza nel perimetro di difesa delle nostre imprese – conclude Casanova –. Noi come Lega lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, a Roma come a Bruxelles».

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