Voci dell’anima, ecco i premiati al festival teatrale riminese
Sono stati proclamati lunedì 30 settembre sul palco del Teatro degli Atti i vincitori della XXII edizione del festival “Voci dell’anima”, intitolato “Gli altri”, diretto da Maurizio Argan e Alessandro Carli, ideato e promosso da Teatro della Centena con ResExtensa.
Il PREMIO VOCI DELL’ANIMA di questa edizione è stato: “Pink Lady” di Rosalie Wanka con la seguente motivazione: «Un fiore che si presenta monocromatico ma che sul palco fa volare petali colorati: un lavoro nel cuore, per il cuore, dal cuore, che si compie in un’attenzione certosina al dettaglio, al corpo, al gesto, alle figure, al messaggio. Ma soprattutto all’anima».
Sono stati assegnati anche i seguenti premi:
PREMIO DEL PUBBLICO a “Umanità nova. Cronaca di una mancata rivoluzione” di Carullo-Minasi con la seguente motivazione: «Lavoro necessario che fa luce su alcune pagine di storia contemporanea: l’artista – che racconta fatti anche personali – riesce, attraverso pochissimi oggetti scenici e attraverso una straordinaria capacità mnemonica e vocale, a portare il pubblico sul palco».
PREMIO DELLA CRITICA ex aequo a “Sale Q.B.” di Templetheater con la seguente motivazione: «Originale, e a tratti piacevolmente anomalo, lo spettacolo si compie in ogni dettaglio: le luci, il movimento e il gesto (che non sono la stessa cosa) cuciono e cuociono una ricetta scenica che fa bene agli occhi, al cuore e al teatro stesso» e a “La luna e i falò. Time never dies” di Inti/Luigi D’Elia con la seguente motivazione: «Un classico in parte dimenticato che torna alla vita, all’attualità, alla scena: l’artefice di questo “miracolo lavora con enorme professionalità, muovendosi con corpo e voce su diversi registri nei fili di una storia dolorosa, lontana, sicuramente sua».
PREMIO ORGANIZZAZIONE a “Pink Lady” di Rosalie Wanka (che ha ricevuto anche il PREMIO DEI TECNICI) con la seguente motivazione: «Assolo “in movimento” essenziale e preciso, costruito con grande capacità fisica e visiva: l’artista pennella quadri apparentemente slegati che solamente alla fine si uniscono in un affresco sfaccettato che oscilla tra l’ironia e la sensualità».
PREMIO CONFINE CORPO a “Sale Q.B.” di Templetheater con la seguente motivazione: «Una manciata di ingredienti apparentemente semplici sono il pre-testo che apre la porta dell’intimità: intimità di spazi, di movimenti sempre controllati, di voragini che si aprono su una solitudine profondamente attuale, fatta anche di momenti inconsapevolmente comici».
PREMIO DELLA STAMPA a “Giuseppe³ dialoghi matrimoniali poco seri” di Progetti&Teatro con la seguente motivazione: «Persone e personaggi – per dirla alla Alighiero Boetti – “notiziabili” che hanno in comune un nome e un legame: due artisti cristallini e talentuosi che vivono storie di ordinaria e di sana follia, capaci di abbattere la quarta parete e di scendere in platea».