Tutto l’universo di Tonino Guerra, quello poetico e cinematografico, ma quello anche da social media manager ante litteram della Romagna. Lo racconta “Luoghi dell’anima-Italian film festival” tra proiezioni, masterclass, incontri e grandi personaggi della settima arte, da Fabrizio Bentivoglio a Monica Guerritore, da Matteo Garrone a Pier Giorgio Bellocchio. La kermesse, giunta alla sesta edizione, crea un fil rouge tra i tre Comuni più cari al poeta amico di Federico Fellini, Rimini, Santarcangelo di Romagna e Pennabilli. D’altronde, sottolinea questa mattina alla stampa il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, presentando il cartellone del festival, serve un “lavoro di squadra” per “onorare l’eredità di un grande artista, rendendo attuale la sua poetica e il suo messaggio”. In città e nel territorio c’è “grande fermento” intorno al cinema, rimarca, come testimoniano l’imminente e rinnovato Premio Fellini e il successo dell’iniziativa “Curatori per un giorno”. Si è risvegliata “una passione che covava sorto la cenere - aggiunge il primo cittadino- e c’è tanta voglia di fare”. Come conferma il tanto materiale sul tavolo della Emilia-Romagna film commission: c’è una “predominanza” romagnola, prende parola il responsabile Fabio Abagnato, “questo territorio ci sfida sul cinema”. Il festival dedicato a Guerra, prosegue, racconta “una doppia generazione cinematografica”, con in concorso “i più bei film di questa stagione”.
E appunto, ribadisce il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, “tiene insieme un territorio, tra forte tradizione e innovazione”. Guerra, gli fa eco il collega di Pennabilli Mauro Giannini, unisce cinema, poesia, musica e arte, da qui “la soddisfazione e l’orgoglio” per questo appuntamento. Che valorizza anche, mette in luce l’assessore alla Cultura di Rimini Michele Lari, il Fellini museum e ribadisce il valore che dà alla cultura la città, ormai stabilmente inserita nelle classifiche per la maggiore incidenza sul valore aggiunto. La tematica del festival, entra nel dettaglio del programma il co-direttore artistico Stefano Della Casa, è “ricordare la capacità poliedrica dell’opera di Guerra. È una kermesse che accoglie, che vuole dialogo e discussione”. Due i concorsi: quello opere prime e seconde, con la giuria composta da Margherita Buy, Pino Corrias e Bellocchio e in gara, tra gli altri, “Gioia Mia” di Margherita Spompinato e “Le città di pianura” di Francesco Sossai; e quello dedicato ai cortometraggi.
Si parte martedì 9 dicembre al femminile, con protagonisti al Cinema Fulgor Monica Guerritore e il suo primo film da regista dedicato ad Anna Magnani. E tra i molti appuntamenti ecco il rapper Willy Peyote raccontarsi tramite il documentario “Elegia sabauda”; il regista Giuseppe Piccioni con una masterclass sul film dedicato a “un altro grande romagnolo”, Giovanni Pascoli; l’attore Giorgio Scarpati, tra cinema, teatro e televisione, e vie narrante di un documentario su Giuseppe Verdi. E ancora: Bellocchio e Garrone racconteranno il loro cinema; Bentivoglio il suo libro “Piccolo almanacco dell’attore”; Lodo Guenzi la sua esperienza sul palco tra teatro e musica. Mentre l’artista, ed ex assessore a Rimini, Massimo Pulini, illustrerà la storia del pittore Guido Cagnacci, e lo sceneggiatore Francesco Costabile i suoi trucchi del mestiere. Per il gran finale di domenica 14 ci sarà la proiezione di “Fuori” di Mario Martone. Tonino Guerra, tira le somme il presidente del festival, e figlio, Andrea, è stato “un precursore della valorizzazione, del marketing territoriale, quando ancora non c’era uno storytelling”, tra libri e consigli per ristoranti, poesie e frutti dimenticati, favole e leggende. Il Festival ne racconta l’eredità attraverso l’opera degli altri.