Premio Moriconi a Elena Bucci

È l’attrice e drammaturga Elena Bucci, di Russi (Ravenna), tra le voci più interessanti e riconosciute del panorama teatrale contemporaneo, premio Eleonora Duse, due premi Ubu e due premi Hystrio, la vincitrice della quinta edizione del Premio “Valeria Moriconi – Protagonista della scena”, riconoscimento a cadenza biennale intitolato alla grande attrice di Jesi. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato assegnato a Isabelle Huppert (2009), a Monica Guerritore (2011), Emma Dante (2020) e a Ottavia Piccolo (2022).
Il Premio “Valeria Moriconi” è stato istituito dalla Città di Jesi, Fondazione Pergolesi Spontini, Amat e Centro Valeria Moriconi (enti promotori), con il sostegno del ministero della Cultura e della Regione Marche, per conservare e continuare l’eredità artistica e culturale della grande attrice di Jesi, valorizzando il ruolo della donna sulla scena tra passato, presente e futuro.
Il riconoscimento sarà conferito a 19 anni esatti dalla scomparsa di Valeria Moriconi, sabato 15 giugno ore 18, al termine dello spettacolo “Canto alle vite infinite” che vede Elena Bucci protagonista in scena, come autrice, regista e interprete. Dopo la performance, l’artista romagnola converserà in palcoscenico con il direttore dell’Amat Gilberto Santini. Seguono l’assegnazione del Premio Moriconi “Protagonista della scena” 2024 alla Bucci, con il dono dell’opera fotografica di Tommaso Le Pera raffigurante Valeria Moriconi in Antonio e Cleopatra [1989] nella regia di Giancarlo Cobelli, e a Marina Occhionero per la sezione “Futuro della scena”, con il ritratto di Valeria Moriconi in Epitaffio e ballata per Salomè [1971] nella regia di Franco Enriquez, sempre realizzato da Tommaso Le Pera. Il Premio consentirà alla Occhionero, attrice emergente di Asti, di sviluppare un progetto teatrale con gli enti promotori, nella prossima stagione.
La serata che celebra, nel nome di Valeria Moriconi, il magistero delle donne nell’arte teatrale, sarà preceduta da altri due appuntamenti, dalle ore 16,30 alle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi: la presentazione del libro “Universo Duse, Drammaturgie sulla Divina (1947-2017)” a cura di Maria Pia Pagani e Paolo Puppa, e il monologo teatrale “La vera storia di Cappuccetto Rosso. Dalla parte del lupo” di e con Paolo Puppa.
Lo spettacolo “Canto alle vite infinite” (progetto Terra mater matrigna), di e con Elena Bucci, con le musiche originali al pianoforte e alla fisarmonica di Christian Ravaglioli, produzione Le belle bandiere, è un tributo alla natura, ai luoghi cari della Romagna, colpiti dall’alluvione, in cui rivivono storie e leggende.
In una veste blu notte, tra architetture musicali eseguite dal vivo, l’artista intona un’ode alla vita, sospesa tra storia e invenzione, in cui i fili della memoria restituiscono una folla di quadri viventi della sua terra. “Sembro sola, ma sono circondata da una miriade di fantasmi che chiedono di essere raccontati. Se non lo faccio io chi mai lo farà? – spiega la Bucci nelle note di regia – Siamo in un palazzo abbandonato, in una vecchia casa di campagna, in una palude di Romagna tra acqua e cielo, in una grande città, dentro un sogno o un’anima, sopra un albero incantato o nel giardino dei poeti. Possiamo incontrare una novantenne dall’anima di bambina, un cineamatore a cui sfugge la realtà, una formidabile donna cantastorie, un contadino che non vuole abbandonare la sua casa anche quando il fiume inonda la campagna riprendendo il corso originario. Tramandata di voce in voce una ninna nanna scongiura guerre e avidità contro le quali lotto aprendo le braccia per raccontare tutte le storie di tutti e non perderne le memorie. È un’impossibile impresa, un fallimento dichiarato che mette allegria. Non c’è nulla da perdere e una marea di cose da imparare”