Plautus di Sarsina: Roccamo ottimista

Dal 2010 il cartellone del Plautus Festival di Sarsina si avvale della direzione artistica di Cristiano Roccamo (1974), romano trapiantato in Romagna. Nel 2015 il regista ha dato vita alla compagnia Teatro Europeo Plautino; nello stesso anno ha ottenuto anche la gestione del teatro di San Giovanni in Marignano. Nel 2019 si è aggiunta la consulenza artistica del teatro Moderno di Savignano. Tre diversi teatri precipitati in era Covid, anche se l’estate sarsinate 2020 è riuscita a reggere alle ristrettezze da pandemia.
Il Plautus
In un anno di teatro senza teatro, lo storico Plautus festival ha potuto vantare una stagione positiva (come si legge sul Corriere Romagna del 21 gennaio) pure in uno spazio contingentato. Dei circa mille posti a sedere, la capienza disponibile è stata limitata a 384 poltrone, di cui 370 occupate mediamente ad ogni spettacolo. Ciò significa che anche nell’estate 2021 il Plautus dovrebbe tornare, e con prospettive migliori. «Devo ancora parlare con Sindaco e assessore – confida il regista Roccamo – ma il Festival è in salute, non è in discussione, a meno di cataclismi». Restano però tre incognite da risolvere, secondo il direttore, per allestire il cartellone. I dubbi riguardano il numero di ingressi, se contingentati o a piena capienza, l’investimento dell’Amministrazione, l’offerta delle produzioni.
«Dopo un anno catastrofico bisogna capire chi rischierà denaro per produrre. Perché se è vero che il pubblico ha voglia di uscire, di fare, di tornare a teatro, le compagnie devono fare i conti con poche risorse. Nel 2020 si sono accontentate di andare in scena con budget ridotti, il rischio è che amministrazioni e/o ministeri diano somme altrettanto risicate nel 2021. Come a dire: se ti sei accontentato di una cifra inferiore, accontentati anche quest’anno! È un rischio che il nostro mondo teatrale sta correndo, vedersi tagliare ulteriormente quei quattro soldi che vanno al teatro. Dobbiamo perciò capire chi ricomincerà a produrre e quali Festival investiranno. L’estate scorsa la compagnia di Iuri Ferrini, che avevamo previsto al Plautus, ha bloccato la produzione».
Il teatro europeo plautino
Dal 2015 Cristiano Roccamo ha dato vita alla compagnia Teatro Europeo Plautino per portare il nome di Plauto alle nuove generazioni. C’è riuscito con il pubblico delle scuole: «In questi anni abbiamo affrontato 150 repliche a stagione di titoli plautini per studenti delle scuole italiane, affittando i teatri nei luoghi in cui ci esibivamo».
L’annus horribilis del Covid ha però messo alle strette la compagnia. «È riduttivo affermare che la nostra azienda è in crisi», aggiunge con sarcasmo il direttore; le difficoltà economiche hanno spinto qualcuno del gruppo a cambiare mestiere: «Da un fatturato di oltre 300 mila euro, siamo precipitati a ristori anticovid di 15 mila euro. Eravamo una compagnia di 7 dipendenti, oggi siamo 2 in cassa integrazione. Uno di noi ha smesso di fare l’attore. Era nel cast di “Aulularia”, la commedia con cui vorremmo ripartire quando i teatri riapriranno».
Il Tep di Roccamo dirige pure il Laboratorio Plautino per giovani attori, saltato però nell’edizione 2020 del Plautus; tornerà l’estate prossima?
«Abbiamo chiesto all’Amministrazione, in via ufficiosa, una convenzione triennale con cui realizzare il Laboratorio estivo e i Ludi Plautini collaterali al Plautus, spettacoli di piazza portati pure in piccole frazioni come Ranchio, pensati per un pubblico più giovane. Vediamo quale sarà la decisione».

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