"Jesus Christ Superstar" rifatto da Bollani a Lugo

LUGO. Sin dagli esordi di carriera, Stefano Bollani si è unito al suo pianoforte in una sorta di coppia di fatto che ha saputo creare un duo virtuosistico irresistibile, utilizzando la tecnica con invenzione, in modalità jazz, facendo “piroettare” con destrezza le note a piacimento. Giocando di volta in volta, mani e tasti in sinergia, ora con partiture classiche impegnative, ora più liberamente con il jazz e musica leggera. Col musical però Bollani non si era ancora sentito; anche se fin dall’adolescenza aveva nelle orecchie la musica di “Jesus Christ superstar” «il musical dei musical», opera rock capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice di cui aveva visto il film in tivù. I 50 anni dell’uscita dell’album (1970) che racconta di un Cristo terreno immerso tra spirito hippies e chitarre elettriche, ha spinto Bollani a lanciarsi in una nuova sfida, riscrivere la celebre opera per piano solo. È nato così il disco “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”; stasera alle 21.30 al Pavaglione di Lugo per “Ravenna festival” si ascolta il concerto live che porta in tour questa ultima prova del pianista. Al di là delle famose musiche rivisitate, un’altra novità è il fatto che Bollani (romagnolo di adozione) solito a suonare liberamente senza spartito, si esibisce invece in una scaletta precisa e rispettosa della sequenza narrativa dei 18 brani che compongono l’album. «Ho scelto la forma del pianoforte, ha dichiarato in una intervista, solo perché la storia d’amore è tra me e l’opera rock. E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima».
A dire il vero, lo stesso Bollani ha confidato che una sera dopo aver cantato a memoria e a squarciagola le canzoni di Jesus Christ superstar insieme a Elio (de Le storie Tese) e a Maurizio Crozza, «avevo anche pensato di portarlo in scena in… trio, ma poi non se ne fece niente». La passione è comunque rimasta ed ecco il risultato, per il momento per pianoforte solo.
A proposito di questo impegnativo lavoro, l’artista ha aggiunto: «Ringrazio Lloyd Webber e Tim Rice per il capolavoro che hanno scritto. Finalmente ho studiato queste musiche dopo averle cantate per trent’anni. Vi ho scoperto un sacco di dettagli che mi hanno incuriosito, ho deciso di ampliarli, di lavorarci sopra, di uscire dalla struttura per poi rientrarvi. Intorno a queste melodie succede il finimondo, ma le amo talmente tanto che ho cercato di mantenerle nette, di mantenerle vive, calde».
Info: 0544 249244

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