Il viaggio dell’eroe con Beethoven parte da Brisighella
SERENA LUCCHI
In un momento così drammatico per la Romagna, la proposta musicale diventa un’esigenza sociale e non solo artistica. Per la stagione autunnale “Itinerari sonori” al foyer del teatro Pedrini di Brisighella in scena la monumentale produzione sinfonica di Beethoven scritta in un periodo complesso del compositore. Attraverso cinque appuntamenti domenicali del ciclo Beethoven-mania, anche noi insieme al musicista saremo chiamati a compiere “il viaggio dell’eroe”, questa volta musicale e, forse, ne usciremo più resilienti. Grazie ad utili guide all’ascolto che introdurranno ogni concerto - poiché là dove dirigiamo l’ascolto, lì cresce l’attenzione - i pomeriggi musicali sono pensati per tutta la famiglia. «Vogliamo offrire un modo nuovo e più accessibile di vivere la musica classica, con guide all’ascolto che parlino direttamente al pubblico e dove ogni ascoltatore si senta parte integrante della performance» spiega Jacopo Rivani, direttore artistico e musicale de La Corelli. La piccola orchestra, nella riduzione originale firmata dal maestro Damiano Drei, debutterà domenica 29 settembre alle ore 18,00 nello spazio ridotto del foyer con l’originale idea di una “platea immersiva” che unisce musicisti e ascoltatori. I successivi appuntamenti si terranno il 6 e il 27 ottobre, il 3 novembre e il 15 dicembre, sempre alla stessa ora. Le sinfonie di Beethoven, composte tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, non solo rivoluzionarono le strutture musicali, ma coincisero anche con l’inizio della sordità del compositore e dei problemi ad essa correlati. Eppure furono quegli anni in cui Beethoven passò da una profonda crisi all’ottimismo, sublimandolo in amore ideale per l’intera umanità. Inoltre, nonostante l’uso di orchestre relativamente contenute, Beethoven riuscì a creare potenti effetti sonori. La Prima Sinfonia si inserisce nel classicismo viennese, ma introduce innovazioni sorprendenti nella tonalità e nella ritmica. La Seconda esplode di vitalità, con richiami a marce e fanfare. La Terza segna una rottura con la tradizione. Dedicata inizialmente a Napoleone, poi rinnegata quando l’imperatore si autoproclamò tiranno, l’opera incarna il concetto di eroismo, resistenza e superamento. Con i suoi ritmi e l’ampio spettro drammatico questa sinfonia anticipa il pathos della musica romantica. La Quarta Sinfonia si distingue per la sua limpidezza, un intervallo di quiete tra le titaniche Terza e Quinta. Quest’ultima è una delle opere più iconiche di Beethoven, con le sue celebri quattro note iniziali che simboleggiano la lotta e il trionfo. La Sesta, nota come “Pastorale”, evoca la natura in tutta la sua serenità e si affianca alla Settima definita da Wagner come l’”apoteosi della danza”, per la sua carica di energia ritmica. La Ottava Sinfonia, invece, è una piccola gemma di spensierata vitalità. Infine la celeberrima Nona Sinfonia, che rappresenta il culmine del genio beethoveniano, si distingue per l’inserimento rivoluzionario delle voci e del coro nel Finale, sul testo dell’Ode alla gioia di Friedrich Schiller. È un’opera che trasfigura il sinfonismo verso un’estasi universale, simbolo di gioia e fratellanza. La stessa che potremo vivere grazie anche agli allievi dei Conservatori di Ravenna e Cesena-Rimini impegnati con pagine di musica contemporanea, le “découvertes musicales”, eseguite a margine di ogni concerto.
Info: biglietteria@lacorelli.it