Fresu, Galliano e Lundgren all'Alighieri per Ravenna Jazz
RAVENNA. “Ravenna jazz 2019” conclude la sua corsa tornando nel principale teatro cittadino, l’Alighieri, per gli ultimi due concerti del programma, il primo dei quali stasera alle 21, con un trio di grande levatura, composto da Richard Galliano, Jan Lundgren e Paolo Fresu. Quel che unisce il fisarmonicista francese, il pianista svedese e il trombettista italiano è l’abitudine a inserire elementi etnici e popolari dei rispettivi paesi d’origine nel jazz.
Questo trio esiste da quindici anni, da quando Galliano e Lundgren si incontrarono durante un festival in Giappone, e finirono a fare una jam session che ne evidenziò l’affiatamento. A breve si aggiunse Fresu, tramite il batterista del trio di Lundgren, che lavorava anche col jazzista italiano. Il concerto di Ravenna si intitola “Mare nostrum”, come i tre dischi pubblicati dal trio, incisi nei rispettivi paesi: “Mare nostrum” nel 2007 in Italia, “Mare nostrum II” nel 2016 in Francia e “Mare nostrum III” pochi mesi fa. L’ultimo capitolo della trilogia conferma la formula a base di brani originali scritti dai tre interpreti e classici rivisitati, come “The windmills of your mind” di Michel Legrand, “I’ te vurria vasà” di Eduardo Di Capua e “Love theme from The getaway” di Quincy Jones. La mancanza di strumenti ritmici come basso e batteria rende il suono rarefatto e sospeso, a tratti crepuscolare e malinconico. Il concerto è dedicato a Franco Manzecchi nel quarantennale dalla scomparsa. Il batterista ravennate si trasferì a Parigi alla fine degli anni ’50, partecipando alla stagione d’oro del jazz al fianco di grandi artisti internazionali.
Biglietti a 20, 25 e 30 euro. Per i “Ravenna jazz aperitifs”, alle 18.30 al Fellini Enrico Farnedi in “Make me a pallet on your floor”, canzoni della grande depressione. Il cantautore cesenate (membro dei Good Fellas), dedica questo assolo con ukulele, cornetta e voce ai brani del periodo successivo al crollo di Wall Street del 1929. Gratuito.
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