Danzando sul web con Ater

Roberto De Lellis, direttore di Ater, Circuito multidisciplinare dei piccoli teatri, aveva espresso l’intenzione di dare più spazio al linguaggio della danza contemporanea. Purtroppo la poca conoscenza di questa forma espressiva così come la disabitudine al linguaggio coreutico contemporaneo, fa sì che il pubblico si senta spesso «spiazzato», perplesso davanti a spettacoli di danza contemporanea.

Per avvicinare alla danza del nuovo tempo arriva in soccorso un progetto gratuito creato in sinergia tra Fondazione Ater e rivista “Danza&Danza”. È Danza contemporanea istruzioni per l’uso: sei percorsi esplorativi in compagnia di critici di Danza & Danza; dal 28 gennaio al 4 marzo, iscrivendosi sulla piattaforma www.teatrinellarete.it, a partire da venerdì 15 gennaio, si possono seguire sei lezioni condotte da critici della rivista diretta da Maria Luisa Buzzi.

«Con la direttrice abbiamo concordato di raccontare la danza del ’900 attraverso stili e figure cardine – fa sapere il direttore Ater De Lellis –. Sono lezioni di base a scopo divulgativo, corredate di video, per avvicinare alla danza contemporanea specialmente i giovani».

L’ospite curiosa

Un’altra novità è l’incontro “Signor Spettatore: domande lecite sulla danza contemporanea” (in data da definire), con l’attrice Angela Finocchiaro. Con la sua simpatia incorniciata da occhioni azzurri, l’attrice sollecita domande e curiosità in dialogo con due fautori storici della nuova danza italiana, quali Michele Abbondanza e Antonella Bertoni fondatori dell’omonima compagnia.

«Con queste lezioni – interviene Maria Luisa Buzzi – desideriamo sollecitare anche domande da parte di chi ci ascolta. Ci rendiamo conto che la danza contemporanea è “spiazzante” per tanto pubblico, è un mondo autoriale dove ogni spettacolo è a sé stante; lo spettatore ha difficoltà e imbarazzo anche solo a porre domande. Crediamo perciò che, un’infarinatura sull’evoluzione della danza dal ’900 a oggi, possa sollecitare “connessioni” per agevolare una interpretazione. Come può essere la camminata a piedi scalzi avanti e indietro sul palcoscenico, un movimento naturale oggi diffuso derivato dalla danza americana di fine anni Sessanta».

I maestri

Ad aprire il ciclo è la giornalista Silvia Poletti; giovedì 28 gennaio alle 18 affronta “Le grandi madri della Modern Dance. Pioniere libere e ribelli”. Il 4 febbraio la direttrice Maria Luisa Buzzi parla della “Postmodern dance di Merce Cunningham, Trisha Brown, Steve Paxton: nuovi spazi, intrecci di arti”. Si continua l’11 febbraio con Francesca Pedroni “Da Alwin Nikolais a Carolyn Carlson: teatro delle forme, atletismo, poesia visiva”. E ancora Maria Luisa Buzzi il 18 febbraio racconta “Il Tanztheater di Pina Bausch. Nascita e scia nella danza di oggi”. La segue Francesca Pedroni il 25 febbraio con “Danza contemporanea italiana. Quali esperienze e correnti?”. In chiusura il 4 marzo, Carmelo Zapparrata parla di “Hip hop: dalla strada alla conquista del palcoscenico”. «Ciò che raccontiamo va dalla rivoluzione dell’abbandono della narratività del balletto ottocentesco, alla liberazione del personaggio – aggiunge Buzzi –. Attraversiamo l’indipendenza del corpo dalla musica e dallo spazio di Cunningham, il teatro delle forme di Nikolais antesignano dei Momix, quello poetico di Carolyn Carlson, fino alla danza che si fa anche voce e parola di Pina Bausch, a un excursus sulle origini della danza contemporanea italiana e all’incontro della danza colta con l’hip hop».

La piattaforma consente il collegamento fino a 80 persone. «Ricordiamo – conclude la direttrice – che in Italia abbiamo 17mila scuole di danza, tanti frequentatori e famiglie al seguito, eppure non abbiamo alcuna cultura della danza, anche perché non la si insegna. E pensare che la storia della danza del ’900 si intreccia con tutte le altre arti. Cerchiamo dunque di buttare dei semi».

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