Cremonini con il suo concerto-spettacolo incanta Bologna: il viaggio continua

Bologna spegne le luci della città e accende i riflettori dello Stadio Dall’Ara per illuminare e riabbracciare uno dei suoi figli più amati, Cesare Cremonini. Con un secondo sold out, ieri lo ha accolto in un’atmosfera elettrizzante tra boati, applausi e grida di gioia. Ne ha fatta di strada l’ex ragazzo dei Lùnapop che dopo aver lasciato tutto indietro se ne è andato in giro da solo per l’America fino a raggiungere le aurore boreali dell’Alaska, riproposte al pubblico come in un album di viaggio. Sotto il cielo di San Luca ancora chiaro nel solstizio d’estate, tra fuochi d’artificio, coriandoli e grandi schermi Cesare dà il via a un concerto-spettacolo per i tanti arrivati anche da lontano. “Buonasera Bologna! Come stai? Come mai sono venuto qui questa sera... lo so. Questa è la mia città, qui scrivo le mie canzoni, qui amo e soffro per la mia squadra; con noi, insieme a sua moglie, c’è anche il presidente Joey Saputo, brava persona, e il direttore sportivo Giovanni Sartori”, dice senza dimenticare di indossare la sciarpa rossoblù. Scorrono tra effetti speciali, magia e poesia le due ore e mezzo di musica durante le quali l’artista tra chitarra, pianoforte e fisarmonica ripercorre la vita personale e professionale davanti a un pubblico in visibilio per la scaletta che include brani dell’ultimo album “Alaska baby”, e canzoni che lo hanno consacrato al successo, cantate a perdifiato dal prato fino all’ultimo anello degli spalti. Tra ballerini e performer con i quali Cremonini interagisce, intona, tra le altre, “La ragazza del futuro”, “Ora che non ho più te”, “50 Special”, “Dicono di me”, “La nuova stella di Broadway” “Buon viaggio” (Share The Love), “Ragazze facili”, “Nessuno vuole essere Robin”, “Lost in the weekend”, “Poetica”. E soprattutto, non poteva essere altrimenti, la canzone simbolo di Bologna, “San Luca”, scritta e cantata come la sera precedente al Dall’Ara insieme all’amico e concittadino Luca Carboni, assente sul palco dal 2019. “Artista che molto ha dato e tanto ha ancora da dare”, sottolinea. Lo show combina musica pop, canzoni d’autore, melodie e rock. Scorre liscio senza interruzioni fino alle 23.30. Chiude con “Un giorno migliore”. Quindi, è tempo di salutare, di fare le valigie, chiudere le luci di casa e lasciare Bologna. Insieme alla sua storica band il viaggio riprende, lo aspettano Napoli e “lo stadio di Maradona”. La gente sfolla, ma il coro va avanti: “Anche quando poi, saremo stanchi, troveremo il modo per continuare”. Prossime fermate, dopo quella campana, Messina. Bari, Padova, Torino e Roma, Infine, il prossimo anno, Cremonini torna “quasi a casa” per il concerto all’Autodromo Ferrari (Imola, il 13 giugno 2026).