Concluso il festival Polis, nuove forme e linguaggi di teatro a Ravenna

Spettacoli
  • 15 maggio 2024

Polis Teatro Festival, con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros, si è diffuso nei giorni scorsi a Ravenna con forme e linguaggi teatrali nuovi, artisti e ospiti internazionali, eventi ibridi e multidisciplinari di cui il pubblico è stato il vero protagonista. Ha dedicato la sua settima edizione a un focus internazionale sul teatro contemporaneo dell’area di lingua tedesca e si è aperto con un prologo straordinario che ha visto in scena lo spettacolo Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht. Il nuovo lavoro internazionale e multilingua di ErosAntEros, con musiche originali dal vivo della band cult slovena Laibach, – coprodotto con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Slovensko Mladinsko Gledališče in collaborazione con Cankarjev Dom, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Teatro Stabile di Bolzano – ha coinvolto quasi 400 spettatori, dando inizio al festival con grande slancio.

Polis Teatro Festival, è entrato poi nel vivo dal 7 al 12 maggio, per ospitare, nei principali luoghi culturali di Ravenna (Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Teatro Socjale) oltre 25 eventi, tra cui, nomi di punta della scena teatrale europea, prime nazionali, coproduzioni e significativi momenti di confronto tra artisti, studiosi e operatori internazionali, che hanno visto la partecipazione di un pubblico attento e numeroso, con quasi un quarto di presenze under30, confermando la proposta fresca e piena di vitalità del festival, che incentiva lo scambio tra generazioni e pubblici.

Il disegno di Gianluca Costantini e la sua restituzione grafica hanno fatto da guida alla settima edizione di POLIS Teatro Festival, omaggiando il famoso film con cui Wim Wenders, due anni prima del crollo del Muro, trovò nel cielo di Berlino l’unico elemento che riuniva due popoli diversi che parlavano la stessa lingua. Ma anche l’Angelo della storia di Walter Benjamin che dal quadro di Paul Klee osserva la catastrofe impigliato nella tempesta del progresso. Così POLIS quest’anno è riuscito nel suo intento di riunire una comunità di artisti, operatori e spettatori sotto lo stesso cielo, favorendo scambi e riflessioni sul tempo che viviamo e sul futuro che ci attende.

In scena a Polis, in prima nazionale, il collettivo femminista con base a Berlino She She Pop, uno dei gruppi più provocatori della scena europea, con lo spettacolo Posseduto – Un monologo collettivo, che ha suscitato nel pubblico divertimento, riflessioni e un grande senso di comunità. She She Pop usa il palcoscenico come luogo pubblico assoluto: qui si prendono decisioni, si testano modi di parlare e sistemi sociali, si provano o si scartano espressioni e rituali sociali. Il testo dello spettacolo, scritto per la città di Ravenna entrando in relazione con diversi “esperti del quotidiano”, è stato tradotto in collaborazione con un nutrito numero di studentesse del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’UniBo.

Tra le importanti ospitalità internazionali anche i Rimini Protokoll, gruppo berlinese tra i più riconosciuti, che ha coinvolto il pubblico con The Walks, performance itinerante che utilizza lo spazio pubblico come uno scenario teatrale. Negli spazi dell’Almagià, l’artista svizzero Mats Staub ha creato, grazie alla video-installazione Death and Birth in My Life, un confronto collettivo che ha affrontato i temi universali della nascita e della morte attraverso testimonianze individuali creando un luogo intimo dove provare un’esperienza comune. La compagnia italo-tedesca Barletti/Waas, ha giocato con le parole del Premio Nobel austriaco Peter Handke con uno dei suoi testi più famosi, Autodiffamazione.

In scena anche un’altra coproduzione del festival, presentata in prima nazionale: Sulla difficoltà di dire la verità di ErosAntEros, tratta dal saggio politico-letterario di Brecht Cinque difficoltà per chi scrive la verità, con la proiezione delle immagini di realtà del fotografo e attivista Michele Lapini. Lo spettacolo è stato presentato anche in matinée come progetto speciale per le scuole superiori di secondo grado di Ravenna, nella formula già sperimentata nel 2023, che ha visto anche il caloroso coinvolgimento degli studenti, entusiasti e partecipi anche nell’incontro con gli artisti. Inoltre, le repliche dello spettacolo sono state arricchite dalla tavola rotonda Disinformazione e rischio democratico a un mese dal voto europeo a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e del Centro Europe Direct della Romagna suscitando ulteriori riflessioni sul tema.

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