Alexander Lonquich all'Alighieri per l'omaggio a Beethoven

È ancora musica dal vivo al teatro Alighieri di Ravenna, che dopo aver ospitato il tributo ad Astor Piazzolla nel centenario della nascita, questa sera alle 20 – grazie all’associazione Mariani – dedica uno speciale omaggio a uno dei più grandi compositori della storia della musica, Ludwig van Beethoven, con il primo appuntamento dell’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra. A eseguirlo sarà l’Orchestra da Camera di Mantova con Alexander Lonquich nella duplice veste di solista al pianoforte e direttore, più volte protagonisti del palcoscenico ravennate. Un omaggio dovuto al genio di Bonn, un progetto ambizioso, che sarà completato in autunno, proposto da musicisti di altissimo livello.
Nata nel 1981, l’Orchestra da Camera di Mantova celebra i suoi 40 anni di vita, contraddistinti dalla spiccata vocazione divulgativa, una bottega d’arte a salvaguardia di un sapere antico, ma capace di rinnovarsi nel tempo: la musica classica. Appena formatasi si è imposta da subito all’attenzione generale per brillantezza tecnica, assidua ricerca della qualità sonora, sensibilità ai problemi stilistici, qualità che le hanno fatto conquistare nel 1997 il prestigioso Premio “Franco Abbiati” della critica musicale italiana.
Alexander Lonquich è un pianista di fama internazionale, con una grande passione per la didattica, e felice propensione ad assumere la direzione artistica di festival e incontri interdisciplinari occupandosi anche di interazioni fra teatro, letteratura, musica e arti visive. Da molti anni collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova. Vincitore nel 1997 del Concorso Casagrande dedicato a Schubert, da allora tiene regolarmente concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali italiani e europei.
Il programma
La serata proporrà i Concerti n.2 in si bemolle maggiore e n.1 in do maggiore. Benché pubblicato a Lipsia alla fine del 1801 e quindi dopo il Concerto in do maggiore, il Concerto in si bemolle maggiore op. 19 fu scritto qualche anno prima, tra il 1795 e il 1798, come rivela anche la maggiore sudditanza ai supremi modelli mozartiani del genere. Il concerto fu eseguito per la prima volta da Beethoven stesso nel 1798 a Praga, sotto la direzione di Antonio Salieri.
Il Concerto in do maggiore venne ultimato nel 1798 e pubblicato soltanto nel marzo del 1801. Beethoven lo dedicò a una sua giovane allieva, Anna Luisa Barbara von Keglevich, detta “Babette”, a cui aveva da poco fatto dono anche della Sonata in mi bemolle maggiore per pianoforte, op. 7, composta nel 1797.
Biglietti da 5 a 30 euro a seconda del settore e dell’età alla biglietteria (telefono: 0544 249244), online (www.teatroalighieri.org). Ingresso limitato nel rispetto delle prescrizioni sanitarie.
Info: 0544 39837

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