A Bologna una anteprima per i 30 anni del Mei con il libro “La cantina del nuovo liscio” e la festa con i Santa Balera. Da Napoli prestigioso premio a Sangiorgi

BOLOGNA
La musica folk romagnola, cultura popolare nella più nobile accezione, apre a voci e volti nuovi che danno finalmente l’immagine della quarta generazione del liscio. Ne darà testimonianza l’11 maggio alle 15 a “Eufonica”, Salone della musica a BolognaFiere, la presentazione per i 30 anni del Mei, il Meeting faentino della musica indipendente che è sempre fucina di nuovi talenti alla ribalta, del volume a cura di Giordano Sangiorgi: “La cantina del nuovo liscio. I dieci anni che sconvolsero il liscio. Dalla Notte del liscio al Festival di Sanremo” (Tempesta editore), che poi si concluderà alle 21 al Bravo Caffe’ di Bologna con la festa-concerto finale di “Eufonica” dei Santa Balera.
Il weekend del 10 e 11 maggio a BolognaFiere sarà una vera e propria anteprima dei 30 anni del Mei.
Il libro fa seguire all’introduzione del cantautore folk rock Cisco e alla prefazione del giornalista e storico musicale Mario Russomanno, un intervento dell’assessora regionale alla Cultura Gessica Allegni: «La musica è un motore culturale sempre più rilevante per l’Emilia-Romagna. E il liscio rappresenta un elemento centrale della cultura e del costume di questo territorio».
Le testimonianze fornite da tanti protagonisti e cultori ne restituiscono l’attualità. Non è secondario il fatto che a raccoglierle, attraverso efficaci interviste realizzate per un podcast per Materiali Musicali di Faenza, sia una ventenne, la cantante forlivese Matilde Montanari.
Sangiorgi, di quale grande novità intercorsa danno testimonianza queste pagine?
«È una somma delle tante attività fatte in dieci anni che hanno letteralmente “sconvolto” il liscio, dalla prima Notte del liscio al Festival di Sanremo di Amadeus, passando per la nostra organizzazione di “Cara Forlì”, “Birichina” a Gatteo, “Liscio street parade” a Rimini, Premio Arte Tamburini a Faenza e tanti altri eventi che insieme al contest “Il liscio nella rete” hanno fatto riscoprire il liscio alle nuove generazioni, fino al lancio della candidatura del liscio come Patrimonio immateriale Unesco, oltre a tanto altro che finalmente ha dato voce alla nuova generazione del liscio che bisogna fare parlare e suonare. Presenteremo col libro anche l’idea di nuovi brani a cui stiamo lavorando, uno di Bengi dei Ridillo e uno di Cristian Albani, di un tour teatrale che racconterà i 100 anni del liscio tra parole e musica, dell’inno alla pace in versione liscio intitolata “Terra amata, terra mia” scritto da Luca Medri e Marco Sabiu che presenteremo in duomo a Bologna il 12 maggio in una rassegna patrocinata da monsignor Zuppi. Ma ci sono anche le voci della quarta generazione del liscio come quelle di Riccardo Monti, Kevin Cimatti, Samuele Sangiorgi, Nicolò Quercia, Carlotta Marchesini, Emanuele Tedaldi, Stefano Bandoli e altri che devono trovare spazio e voce per dare un futuro al liscio nei prossimi anni».
Come questo ricco patrimonio unitario ha saputo tenere unite tradizione e innovazione?
«Abbinando i grandi nomi del folklore a tantissimi giovani musicisti e ballerini che hanno ritrovato una forte e rinnovata identità attraverso il liscio soprattutto nel post alluvione. Fino ad arrivare a portare al grande successo dei 14 milioni di spettatori in tv per la neonata orchestra della “Generazione Z” del liscio, i Santa Balera che, con Mirko Casadei, hanno omaggiato a Sanremo i 70 anni di “Romagna mia” di Secondo Casadei».
Un legame tra tradizione e innovazione che crea quindi nuove occasioni di aggregazione?
«Un impegno che possa tenere unite le comunità, quelle tradizionali e quella di nuova generazione proveniente dal mondo indipendente, e creare una virtuosa sinergia tra cultura, turismo, musica, e grazie anche al sostegno della Regione alle produzioni del liscio, anche a livello internazionale, con la promozione del liscio come patrimonio Unesco. Per costruire un dossier sempre più denso di contenuti nuovi importanti al fine di rafforzare il legame tra tradizione, creatività e innovazione così vivo nella nostra regione. Non esiste territorio che debba altrettanto alla propria musica tradizionale per questo ci meritiamo il riconoscimento del liscio Patrimonio immateriale dell’Unesco».
Intanto è giunta la notizia che il prossimo 14 giugno il movimento del Napule’s Power assegnerà la targa “Una vita per la musica vicino alla gente” a Giordano Sangiorgi, patron del Meeting delle etichette indipendenti, con espresso riferimento all’attività decennale nella valorizzazione del folklore, in particolare al liscio.