“Spese pazze”, i portuali sfiduciano i vertici della coop ravennate

Ravenna

RAVENNA - L’assemblea è stata affollatissima e tesa, ma si è conclusa con un voto unanime: sfiducia dei membri residui del Cda, ovvero il presidente e il vicepresidente. La Cooperativa Compagnia portuale destituisce di fatto Nicola Savoia, e il suo vice Ivan Lombini. Che durante l’assemblea avevano nuovamente rifiutato di dimettersi, come avvenuto nell’assemblea di bilancio del luglio scorso. Ed adesso, per donare nuovi vertici alla Cooperativa che gestisce il lavoro di sbarco nel porto di Ravenna e che occupa 350 persone, bisognerà aspettare il 13 agosto quando verrà messa ai voti l’elezione di un nuovo Cda, la cui scadenza naturale sarebbe avvenuta nella prossima primavera.

La “crisi istituzionale” nella cooperativa era sorta a giugno, attraverso una raccolta di firme che chiedeva chiarimenti al numero uno della cooperativa e al suo vice su spese messe in conto alla Compagnia Portuale che però apparivano personali. Il documento chiedeva anche le dimissioni al Cda di cui fanno parte, oltre a Savoia e Lombini, anche Luca Grilli (che della coop è il direttore, oltre che presidente della srl collegata), e Luca Giunchi: «Formalmente ieri – spiega lo stesso Grilli – l’assemblea è venuta a conoscenza dei motivi per i quali io e Giunchi ci eravamo dimessi nelle scorse settimane. Avevamo chiarito come si trattasse di un gesto a tutela nostra e della cooperativa, ma ieri abbiamo potuto condividere coi soci i dettagli. E sono felice che ci abbiano capiti».

Grilli e Giunchi, che avevano aderito alla petizione promossa da 184 soci (da soli oltre il 50 per cento del totale) si erano presentati dimissionari all’assemblea di bilancio, tenutasi il 21 luglio scorso. Si decise però in quella sede di procrastinare qualsiasi tipo di votazione che non fosse quella relativa i due bilanci, quello della Coop e della srl collegata, che erano stati approvati ad ampia maggioranza.

Si è trattato, praticamente, di un secondo round. Con un’analisi, scesa fino al dettaglio, sia di determinate fatture con spese giudicate non trasparenti, che dei compensi in capo a presidente e vice. Savoia e Lombini hanno risposto di fronte ai soci, dando una loro ricostruzione dell’accaduto e delle spese messe sotto il riflettore. Ad un certo punto il direttore della cooperativa e membro dimissionario del cda, Luca Grilli, ha preso una decisione. Riscontrando che la maggior parte dei giudizi che venivano espressi negli interventi sulla ricostruzione data dal presidente della coop erano negativi, prendendo la parola ha chiesto ufficialmente le dimissioni a Savoia e Lombini. A questa sarebbe seguito un conciliabolo di pochi minuti fra i due, al termine del quale i due decidono di negare le dimissioni.

L’Odg della riunione però prevedeva la votazione della sfiducia dei membri residui del Cda, che è stata approvata dall’unanimità dell’assemblea. «Sì, da verbale risulta che Savoia e Lombini hanno votato la loro sfiducia – conferma Grilli -. Sicuramente quelli che sono stati giudicati errori amministrativi e superficialità gestionali hanno determinato questa espressione dei soci, ma sono certo che il rinnovo del Cda della cooperativa sarà nuovamente all’insegna della tutela societaria e del lavoro portuale. Nel frattempo vanno ringraziati i soci per il loro senso di responsabilità, che ha tutelato l’attività»

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