Sparì da Cesena poco dopo Cristina Golinucci: morta nel Savio, dopo 30 anni si indaga per omicidio nel caso di Chiara Bolognesi

Cesena

A distanza di trent’anni dal ritrovamento del cadavere, la Procura di Forlì ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio, per la morte di Chiara Bolognesi. La ragazza era scomparsa il 7 ottobre 1992, quando aveva 18 anni, e il suo corpo senza vita era stato trovato il 31 ottobre. Un suicidio era stato etichettato. Ora, però, l’evoluzione delle tecniche scientifiche ha aperto nuove frontiere investigative, tanto che non si esclude che possa essere riesumata la salma della vittima per ulteriori accertamenti. Anche perché il caso di Chiara Bolognesi si sviluppò parallelamente a quello di Cristina Golinucci, anche lei di Cesena, anche lei scomparsa, il 1° settembre 1992, appena un mese prima di Chiara, quando aveva 21 anni. Le due ragazze avevano frequentato la stessa scuola, il “Serra” di Cesena, frequentavano lo stesso ambiente legato al volontariato. Nel 2015, poi, don Ettore Ceccarelli, parroco di Ronta, aveva rilasciato una testimonianza firmata a Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci, nella quale si accostava il caso delle due giovani. Don Ettore nel 1992 riceveva tantissime chiamate anonime che riguardavano Cristina. Con le più disparate segnalazioni di dove si trovasse e che fine avesse fatto. Non vennero mai tenute in particolare considerazione perché Cristina fu trattata all’inizio come un caso di allontanamento volontario. In una di queste telefonate una voce maschile diceva che Chiara era morta ed era nelle acque del Savio, mentre Cristina era morta anch’essa ma le sue spoglie si trovavano nelle acque del Tevere, a Roma, a non molta distanza da un convento di frati Cappuccini dove erano alloggiati anche due frati cesenati. Sulla collocazione del primo cadavere, si seppe di lì ad un paio di settimane, l’anonimo aveva ragione. Il 30 ottobre 1992 la studentessa venne trovata morta in acqua. Per quanto riguarda Cristina, mai ritrovata, l’anonimo aveva visto giusto in almeno due punti: la presenza di un convento di Cappuccini nei pressi del Tevere a Roma e la presenza al suo interno di due frati che poi sarebbero stati nel convento dei frati Cappuccini a Cesena per anni: Davide e Giorgio Busni, uno dei quali fu anche a lungo priore del convento cesenate.

La storia


Chiara Bolognesi quel 7 ottobre 1992 uscì da casa di un’amica con cui aveva studiato tutto il pomeriggio. Erano circa le 18, doveva recarsi in visita a sua nonna malata per portarle delle medicine ma a casa non è mai arrivata, non era nemmeno salita sul minibus. Non aveva soldi in tasca, non aveva documenti. Studentessa dell’ultimo anno di Ragioneria. Il 30 ottobre, il cadavere di Chiara fu ritrovato nelle acque del fiume Savio. Morta per quello che le indagini definirono senza ombra di dubbio come un suicidio. In quel momento si ipotizzò la presenza a Cesena di un “mostro” che aggrediva e faceva sparire le ragazze. Tutto cadde nel dimenticatoio, fino a quando nel 2015 l’accostamento è tornato più vivo che mai per le parole di don Ettore (scomparso nel 2021).
Adesso a distanza di 30 anni anni la Procura di Forlì risolleva il caso con un fascicolo aperto per omicidio. Un atto che sarebbe anche necessario nel caso venisse deciso di riesumare la salma di Chiara che da allora riposa nel cimitero di via Pacchioni.

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