Spari dal balcone a Forlì a ex della ex: "temevo per mio figlio"

Forlì

FORLI'. Saranno discusse nell’udienza del 12 novembre le perizie balistiche e mediche sull’episodio del 24 maggio scorso a Forlì quando un 36enne rimase ferito da tre colpi di fucile ad aria compressa sparati dalla casa dove viveva la sua ex compagna. A fare fuoco era stato un 35enne, a sua volta ex compagno della donna, in quel periodo solo ospite nella casa in attesa di iniziare il suo nuovo lavoro. Un passaggio importante del processo perché dovranno essere analizzati i risultati dei danni subiti dal 36enne, che quella sera si presentò, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, in stato di alterazione alcolica a casa della ex per incontrarla iniziando a fare rumore in strada, sbattendo con un bastone contro la recinzione e cercando di entrare. Il trambusto svegliò anche l’ospite che si affacciò dalla finestra urlando di andarsene anche perché pensava che in casa ci fosse anche suo figlio 11enne che dormiva, non sapendo che era dai nonni che abitano a 100 metri. Dal balcone il 35enne esplose tre colpì che raggiunsero l’uomo in strada al fianco, al petto e alla spalla. Il ferito rimase alcuni giorni in rianimazione prima di riprendersi. L'uomo fu denunciato per lesioni gravi, per aver esploso i colpi e per averlo fatto verso la strada. Il processo è iniziato. «Per me non è stato un periodo facile – ammette il giovane –. Ho perso il lavoro perché il titolare vedeva arrivare i carabinieri per le notifiche. Ha patito stress, depressione, attacchi di panico. Adesso ho trovato lavoro alla Pollo del Campo e vivo a Santa Sofia. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma credevo minacciato mio figlio, che è l’unica persona che amo».

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