Sparatoria a Massa, il ferito: "Tre colpi contro di me"

Lugo

«Subito non ho capito che si trattava di proiettili veri, pensavo fosse solo una scacciacani: ho fatto qualche passo e poi mi sono dovuto sedere per il dolore». Sono le prime parole riferite da Berti Keci, il 44enne gambizzatoa Massa Lombarda da un conoscente dopo una liteal bar, ad alcuni suoi parenti e amici che lo hanno raggiunto telefonicamente, allarmati dalle prime indiscrezioni. Dal letto d’ospedale dove si trova tuttora ricoverato ha cercato di tranquillizzarli riassumendo quei tragici minuti. «Ho capito che erano spari veri quando è scappato via e vedevo il sangue uscire dalla gamba – risponde al telefono –; a quel punto ho chiesto ai baristi una corda per stringere l’arto e fermare il sangue e nel frattempo ho chiamato il 118 e i carabinieri. Quell’uomo mi ha sparato tre volte alla gamba, ma uno dei colpi mi ha mancato. Gli altri due proiettili – prosegue la sua versione – sono entrati e usciti, non credo abbiano colpito l’osso. Ora sto abbastanza bene, però mi hanno detto che dovrò rimanere in ospedale per una cura antibiotica contro le infezioni».

Rispondendo alle domande di amici e i parenti ha poi raccontato altri dettagli. «Eravamo seduti allo stesso tavolo – continua il ferito dal suo letto d’ospedale – e lui si è arrabbiato perché gli ho ricordato di un debito di poche decine di euro del figlio. Non voleva sentirne parlare e mi ha sferrato un pugno davanti agli altri clienti; ho reagito tirandogli addosso uno sgabello e da lì ci siamo attaccati. È a quel punto che è corso in macchina a prendere quella pistola per poi premere il grilletto. Questo è quello che ho successo, le telecamere hanno filmato tutto».

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