Spada: "Il Mediterraneo laboratorio di soluzioni e business model"

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Continua la roadmap verso OMC 2023. Il percorso messo a punto dalla Med energy Conference, prevede una tappa internazionale in Egitto, in occasione della Cop 27. Dopo il successo dell’appuntamento del 16 giugno a Ravenna - dove per la prima volta OMC Med Energy conference ha dato voce ai settori hard to abate, ospitando la prima firma dell’accordo tra aziende dei distretti industriali di Ravenna e Ferrara per la cattura, riutilizzo, stoccaggio della CO2 - OMC punta a Sharm El-Sheikh, per continuare a esprimere il punto di vista delle aziende energetiche sul ruolo del Mediterraneo in questo scenario di emergenze e con la necessità di guardare a un futuro di lungo termine sostenibile.

Per la prima volta una COP, evento nel quale i policy maker del mondo si incontrano per discutere le ambizioni e gli obiettivi di una politica climatica comune, ospiterà un padiglione sul Mediterraneo, quello di Union for Med. E per la prima volta, grazie alle alleanze rafforzate in questi anni, Omc Med energy conference sarà presente organizzando i suoi dibattiti sul ruolo dell’energia e del Mediterraneo nel percorso di decarbonizzazione.

Tre i panel che Omc Med energy Conference ha organizzato sul ruolo delle alleanze tra nord e sud del Mediterraneo, la carbon capture and sequestration come leva di decarbonizzazione ed ovviamente l’importanza delle rinnovabili quali solare, eolico ed energie marine. Tra gli speaker i Chairman di solarPower Europe, Wind Energy e Ocean Energy europe, nonché professori ed esperti del Global CCUS Institute e del Climate Action Platform Africa, i Pres di Union for Med ed OME ed infine le presenze istituzionali egiziane ed europee. OMC, infatti, punta a portare avanti l'intensa attività di networking iniziata con la scorsa edizione nel 2021, per diversificare e ampliare il dibattito energetico, quindi alleanze e partnership multisettoriali saranno il filo conduttore di tutti gli eventi della Roadmap che ci porterà a OMC 2023.

Ne parliamo con Monica Spada, presidente di Omc Med Energy & Conference.

Presidente, da Ravenna a Sharm El-Sheikh, perché OMC Med energy conference alla Cop 27?

«La COP27 di Sharm El-Sheikh è un’occasione unica per portare il punto di vista del business all’attenzione di una platea mondiale e far conoscere il contributo degli operatori energetici e delle filiere, sottolineando come il Mediterraneo sia un laboratorio di soluzioni concrete e nuovi business model per garantire la crescita e lo sviluppo futuri e sostenibili».

Oggi si sente molto parlare di sicurezza energetica e di decarbonizzazione, come possono convivere nel Mediterraneo?

«La principale sfida che ci troviamo ad affrontare nel Mediterraneo è bilanciare due fabbisogni fondamentali: garantire l’accesso universale all’energia ad un mondo in crescita sia demografica che economica e, al tempo stesso, fronteggiare il cambiamento climatico accelerando il processo di transizione verso un mix più sostenibile. Il concetto di “giusta transizione” considera l’impatto della trasformazione energetica sulle persone, a partire dai lavoratori diretti e indiretti, e include le comunità e i consumatori. La gestione della riduzione delle emissioni deve quindi comprendere la gestione degli impatti sociali, ovvero deve essere inclusiva. Ciò contribuisce non solo all'equità della transizione ma anche all’efficacia delle politiche e delle azioni che si stanno mettendo in campo. In questo contesto la sicurezza energetica non è incompatibile con la transizione, anzi ne è la condizione di base per la sua realizzazione. Per questo occorre accelerare sempre più puntando su tutte le tecnologie attualmente disponibili per abbattere le emissioni, evitando ogni approccio ideologico. È fondamentale affiancare le energie tradizionali alle rinnovabili e alle nuove energie secondo un approccio olistico che comprenda anche l’economia circolare e prodotti di origine biologica e le soluzioni decarbonizzate per ridurre, catturare, trasformare o immagazzinare la CO2, aumentando l’efficienza energetica, riducendo le emissioni e promuovendo vettori energetici a bassa impronta carbonica come l’idrogeno e il metanolo.

Cosa ci aspetta ad OMC 2023?

«L’edizione del 23-25 maggio 2023 sarà un’edizione speciale perché OMC Med energy Conference compie 30 anni, una storia industriale di successi ed evoluzioni che vogliamo celebrare con molte novità. Non possiamo prescindere dalla discussione sulle emergenze del momento e sullo scenario volatile e incerto che affligge i nostri tempi ma allargando lo sguardo anche al trend di lungo termine che verrà anche segnato dagli outcome della Cop e che verrà discusso con le istituzioni mediterranee ed europee; un focus verrà fatto sulle nuove filiere energetiche e sulle nuove dipendenze energetiche del futuro e concluderemo con la discussione sui progetti locali mostrando come Ravenna stia sperimentando soluzioni per la continuità energetica del Paese e per la sua evoluzione verso la decarbonizzazione.

Sarà molto lo spazio dedicato alle startup, agli studenti e alle università per parlare di futuro. Le relazioni che andranno ad intrecciarsi tra aziende e mondo accademico saranno fondamentali per meglio comprendere come orientare l’offerta formativa. Le esigenze della transizione energetica richiedono lo sviluppo di tante e nuove competenze, la cui nascita verrà favorita dall’incontro di tante realtà aziendali impegnate nei diversi settori produttivi.

L’Italia si propone come punto di incontro tra il Nord e il Sud del Mediterraneo, favorendo lo scambio di conoscenze e know how tra i molteplici e differenti attori protagonisti, che insieme concorrono sinergicamente allo sviluppo dell’area, trasformando tutto il Mediterraneo nell’hub internazionale della transizione energetica».

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