«Io non spaccio gioco a calcio». Parla il ragazzo del blitz di Salvini al citofono

Imola

«Non sono uno spacciatore, io gioco a calcio». Il ragazzo a casa del quale Matteo Salvini ha citofonato martedì sera per chiedergli se, come gli aveva detto la residente che lo aveva portato davanti a quei campanelli, lui spacciasse in tutto il quartiere, il Pilastro, è stato un giocatore delle giovanili dell’Imolese fino a un mese e mezzo fa. A calcio gioca ancora, ma a Imola non viene da un po’. Tutti però, compagni di squadra compresi, lo hanno riconosciuto nel video del blitz che l’ex ministro ha mandato in diretta sulle proprie pagine social, scatenando la rete.

«No, non spaccio»

Fino a un mese e mezzo fa giocava nelle giovanili dell’Imolese. Non lo vedono da un po’, dicevano ieri sera in società gli allenatori dei ragazzi più giovani, confermando che il ragazzo aveva però militato nella categoria Berretti fino a fine anno scorso. Il fatto che a Imola non si veda più dipende forse dal fatto che fra cinque mesi, appena diventato maggiorenne, diventerà anche padre. Il calcio però non lo ha abbandonato. «Quando sono andati a suonare al campanello di casa mia ero al campo di calcetto» racconta lui stesso in un video che la sua avvocata, Cathy La Torre ha postato ieri sera sulla propria pagina Facebook annunciando che curerà gli interessi legali del ragazzo, oggi minorenne, e dei suoi genitori.

«Ritiri quel video»

A rivolgersi alla nota avvocata bolognese impegnata sul fronte dei diritti civili e delle minoranze da anni, è stato lo stesso ragazzo, che non è nemmeno tunisino. «Sua madre è italiana, è in pensione e fa la casalinga, suo padre è tunisino e lavora per il corriere Bartolini, lui è nato in Italia, ha cittadinanza italiana» spiega la legale ed è quello che dice lui stesso nel video. Cosa sia successo sotto casa sua lo ha ricostruito solo dopo che era successo, racconta, perché lui, alle 18, ora del blitz del leader leghista a caccia di spacciatori al Pilastro, lui era al campo di calcetto. «Stavo arrivando a casa dal campo e un amico mi è venuto incontro e mi ha fatto vedere il video, e ci sono rimasto… Sono salito in casa da mio padre, mi ha detto stai tranquillo, domani arriva tua madre e con lei vediamo cosa fare». Perché quella signora che li ha additati ce l’avesse con lui, il ragazzo afferma di non saperlo. «Aveva avuto dei battibecchi con noi ragazzi a Capodanno perché scoppiavamo i petardi –racconta –. Ma io non spaccio, non l’ho mai fatto». Però al Pilastro lì, fra quei palazzi lo spaccio c’è. «Forse la signora ha visto anche quel ragazzo nel cortile fra i palazzi e ha tratto le sue conclusioni. Oggi poi alla trasmissione La Zanzara ha detto che secondo lei spaccia perché va in giro vestito sempre bene», spiega l’avvocata La Torre.

La denuncia

A indirizzarlo all’avvocata sono stati conoscenti, insegnanti, gli hanno dato il numero, lui ha chiamato. «Mi viene da pensare: adesso esco e la gente mi guarda, anche i miei amici a calcio, mi hanno sempre conosciuto come uno che giocava a calcio, ora mi guarderanno con occhi diversi – teme il ragazzo –. Vorrei far sapere che non sono uno spacciatore, io gioco a calcio, quattro anni a Sassuolo, due a Modena, tre volte convocato dalla nazionale giovanile a Coverciano, poi l’Imolese. E fra cinque mesi divento padre. Martedì sera sono venuti i giornalisti e hanno intervistato mio fratello, lui ha detto che aveva dei precedenti.

È vero, per rapina e rissa, non per spaccio, ma da due anni e mezzo non abita più con noi, adesso sta altrove e ha la sua famiglia. E comunque non ero io. Voglio continuare la vita di prima, a Salvini chiedo di togliere quel video». Dice il 17enne «che va a scuola a Bologna e dice di voler prendere la patente e fare lo stesso lavoro del padre» aggiunge la sua avvocata. Il video circola infatti ancora sulla pagina Facebook, dove il video era stato caricato in diretta, del senatore leghista, sui campanelli si leggono nomi, cognomi, il piano, si capisce bene a chi siano rivolte le accuse sia della signora che del politico. «A Salvini manderemo una lettera chiedendo di rimuovere il video –spiega l’avvocata Cathy La Torre al telefono –. Procederemo perché gli illeciti presumibili sono più d’uno e commessi da più soggetti».

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