Sospette molestie, via alle indagini sull'ex Reggente di San Marino

Presunte molestie di Palazzo, il Sindacato della Reggenza è ammissibile. La notizia è stata diramata nella giornata di ieri, e riguarda la decisione del Collegio garante. Scatterà dunque l’indagine sull’operato dell’ex Capitano Reggente Giacomo Simoncini, dopo la richiesta avanzata dall’Unione donne sammarinesi lo scorso 14 aprile, con un duplice obiettivo: far luce sull’episodio in questione, ma anche lanciare un messaggio per dare voce a tutte le donne, «affinché nessuna si senta abbandonata» in simili frangenti.

La vicenda

In particolare saranno passati al setaccio i fatti evidenziati a fine mandato in una denuncia-querela presentata dopo il 1° aprile da una dipendente di Palazzo. All’inizio di marzo sarebbe stata chiamata nell’ufficio del Capo di Stato, per aggiustare la cerniera dei suoi pantaloni. Una richiesta che sarebbe poi degenerata, sostiene la donna, costringendola alla fuga. Dal canto suo, già a poche ore dal ritorno nelle vesti di privato cittadino, Simoncini aveva diffuso un comunicato affermando di non fatto nulla di male, di essere pronto a tutelare la sua onorabilità, in quanto vittima di illazioni, malignità e strumentalizzazioni politiche.

Gli sviluppi

Ora il giro di boa, riconosciuta l’ammissibilità del Sindacato, il Collegio dovrà ora valutare la questione. Intanto sono a disposizione dei legali di entrambe le parti in causa 20 giorni, scattati a partire da venerdì scorso, per presentare memorie e deduzioni. Uds aveva agito nei 14 giorni successivi alla scadenza del mandato semestrale, quando chiunque può richiedere tali indagini.

Il precedente

Risale agli anni Novanta il precedente riguardo l’ex Reggente Pietro Bugli che, giudicato colpevole di aver usato fondi pubblici per andare nei night, fu interdetto ai Pubblici uffici per dieci anni.

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