Soluzioni multicella, ecco il punto di svolta

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Sembra non calare il vento in poppa alla Defranceschi di Mordano, la società di Sacmi dedicata alla progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate per l’enologia. Lo confermano le parole di Emanuele Mazzini, amministratore delegato, una vita professionale in Sacmi, che nel 2019 ha raccolto la sfida di rilanciare una storica realtà italiana, presente sul mercato addirittura dagli anni ’50, poi precipitata sventuratamente in una spirale recessiva. Grande specializzazione delle soluzioni proposte, spesso dotate di brevetto, che vanno dalla fase di conferimento delle uve alla progettazione di intere cantine di design, e clientela che si concentra soprattutto in Francia, in cui si realizza circa il 60% del fatturato, (e si possono vantare committenze come Krug, Pegasus Distillerie, Château de Fargues, Domaine Pierre Girardin) in Portogallo e in Spagna (senza trascurare l’Italia), con grandi prospettive di crescita.

Ultime novità

«Siamo ormai oltre gli 11 milioni di fatturato – dice Emanuele –, con una struttura tutto sommato snella, che comprende 18 persone interne e poco più di 40 come contractor in esclusiva esterni, tutti motivati a dare il meglio per trovare le soluzioni più avanguardistiche da proporre al mercato. Il punto di svolta è stato lo sviluppo e successivamente il brevetto delle soluzioni Bi-cella e multicella verticali con duomo stratificato – spiega –, che permettono, in caso di cantine costruite in elevazione, sia lavorazioni da terra che sopraelevate in simultanea; si immaginerà con che facilitazione del lavoro quotidiano per chi lavora con le basi spumantizzate e i vini di riserva. Altro segmento che ultimamente frequentiamo con soddisfazione è quello delle macchine pressatrici, con soluzioni fino a 6 bar ed applicazioni soprattutto nel business dei vini liquorosi. Attraverso un processo di concentrazione dello zucchero nel mosto e un utilizzo completo delle vinacce, ci è stato confermato un notevole miglioramento dei prodotti finiti e un aumento delle quantità prodotte, anche perché in fase di pressatura si tendeva ad utilizzare tecnologie ormai superate. A mio avviso, questo sarà uno degli asset portanti per il nostro futuro. Altra novità è la progettazione di un serbatoio “ibrido” acciaio/cemento, in collaborazione con la Nico Velo Spa, già fornito ad aziende produttrici di spirits e oli d’oliva. Devo dire che, nonostante le nostre forniture prevedano una certa sensibilità dell’interlocutore all’investimento in migliorie tecniche, quindi non proprio una tematica “calda” visto il settore in cui operiamo, Defranceschi si è costruita nel tempo una nicchia di una certa importanza, con bei riscontri a livello di mercato, soprattutto europeo.”

Mercato interno

E sul fronte nazionale? «Per l’Italia il discorso è più complesso – risponde il ceo –, tendiamo a vendere soluzioni di cantine di design ‘chiavi-in-mano’ più che elementi singoli, serbatoi ed altro, anche se abbiamo clienti importanti, con lavori di grande impatto, sia in Toscana che in Valpolicella. È ovviamente un processo più difficoltoso, alla fine il mercato del vino, qui da noi, è “giovane”, probabilmente non ancora abituato, al di là di realtà consolidate, al concetto di investimento tecnologico, soprattutto in un periodo non agevole come quello che stiamo attraversando. Quello che spero è che inizi un circolo virtuoso, ovverosia che attraverso gli investimenti di grosse realtà si comprenda che ormai, per un settore come quello vinicolo, è imprescindibile iniziare una fase di svecchiamento infrastrutturale. Oggi ci confrontiamo con un mercato globalizzato, in cui la tecnologia e il design sono sempre più importanti, ovviamente affiancate alla tutela dell’artigianato per cui siamo famosi in tutto il mondo». Attraverso l’esempio virtuoso di Defranceschi, inoltre, sarebbe possibile fare viaggiare a braccetto la grande tradizione manifatturiera e la nuova tradizioni vitivinicola, giocando un ruolo ancora più da protagonista in un segmento che in Italia sta diventando uno degli scenari più luminosi per il prossimo futuro.

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