Da sogno Juve a modello e influencer, la carriera di Thomas Camorani

Faenza

FAENZA. «I treni passano una volta sola e io l’ho preso quest’anno, anche se è da quando avevo 12 o 13 anni che sapevo cosa volevo fare». Ha le idee chiare Thomas Camorani, il più giovane attore faentino in carriera. Ma anche modello e influencer sui social, testimonial della griffe sportiva Errea e di altri marchi della moda. E’ nato il 25 marzo del 2001, è alto 1.81 e pesa 73 chili. Ha gli occhi marroni e una folta chioma bruna con il ciuffo alla Dylan Dog. Il viso è di quelli che restano impressi soprattutto alle ragazzine. Una mattina ne ha trovate quattro, inzuppate sotto la pioggia ad aspettarlo sotto casa da ore: volevano vederlo. Pure il fisico non gli manca, plasmato alla palestra “New Gimn” e ancora prima alla Form fitness boutique. Nei suoi post è spesso a torso nudo. Di lui, al culmine della celebrità sui social (Snapchat, Istagram, Tik Tok, You Tube) si sono accorte le produzioni Netflix, la piattaforma leader del settore on demand, seguita da 125 milioni di utenti in tutto il mondo.

Per Netflix ha da poco finito di girare una fiction e un film. La serie tv in 8 puntate s’intitola “Summer time” e uscirà nel 2020
«Ci sono voluti quasi cinque mesi di registrazione - racconta Thomas -: io interpreto un ragazzo della mia età, e sono presente in tutti gli episodi come membro di una compagnia di giovani organizzatori di feste, alle prese con decisioni drastiche. E’ prodotto da Cattleya, girato a Roma e in Romagna tra Cesenatico, Marina di Ravenna e Porto Corsini».

Ma come è successo?
«Sono approdato in modo bizzarro: un mio amico mi ha detto che c’era un provino a Cesenatico come comparsa, sono andato in treno, ma quel giorno vi fu l’investimento di un animale sulle rotaie e non sono arrivato in tempo. Ho pure litigato con la mia ex fidanzata, così demoralizzato decisi di rinunciare, ma mia madre mi ha convinto a presentarmi il giorno dopo, ancora utile per le audizioni. Ho fatto il provino e mi hanno detto di essere stato scelto per un ruolo. Mi hanno dato una parte da studiare, ma quando sono tornato mi hanno detto “scordati quello che hai studiato, ora improvvisiamo”. E’ andata ancora meglio».

E subito dopo il film…
«Sì, il titolo provvisorio è Sotto il sole di Riccione scritto da Enrico Vanzina, con Andrea Roncato e Isabella Ferrari, in collaborazione con Mediaset, produzione Lucky Red. Anche qui interpreto un ruolo importante. Ho chiuso i contratti da solo».

Il lavoro però ti ha portato ad abbandonare la scuola
«Sì, facevo ragioneria all’Oriani ma in quarta sono stato bocciato per le troppe assenze: ero impegnato nel lavoro, mi si presentavano occasioni e non potevo dire di no. Mia mamma mi ha appoggiato. Gli amici no: non ero ben visto perché fare cinema o il modello in provincia è anomalo, genera antipatie. Infatti a Faenza ho solo un amico vero, Leonardo Carapia. Adesso frequento dei corsi presso un’agenzia di Roma».

E poi hai lasciato anche il calcio…
«A 16 anni ho dovuto smettere: ero attaccante nell’Imolese in serie D, avevo fatto un provino per la Juventus, quando mi è venuta la mononucleosi che mi ha portato altre malattie: ho dovuto sottopormi a cinque interventi al naso e ho smesso completamente di giocare, ero sempre all’ospedale».

Così è iniziata l’avventura sui social?
«Lo facevo anche prima ma c’è stata una svolta: hanno funzionato gli scherzi che facevo a mio fratello minore Matteo. Il video della mia storia ha avuto una ‘sbordellata’ di visualizzazioni».

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