Softball A1, Poderi dal Nespoli, ne manca solo una

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All’inferno e ritorno, sperando di trovare il paradiso. È softball e non la Divina Commedia, ma poco importa. Quello che conta è che la Poderi dal Nespoli Forlì si trova avanti 2-0 nelle finali scudetto di softball dopo il cappotto sabato sul diamante di Bollate e in una serie al meglio delle cinque partite, è tanta roba.

All’inferno e ritorno perchè, è bene ricordarlo, Forlì sul campo era stata eliminata in semifinale dal Saronno che però aveva le mani “sporche di marmellata” per un tesseramento irregolare. La Poderi si è così ritrovata in finale a tavolino e ora sogna una magica accoppiata Coppa Campioni-scudetto.

Ilaria Cacciamani, pitcher vincente nella prima partita, spiega il motivo per cui la squadra spenta e insicura di Saronno, ha lasciato spazio a quella brillante e grintosa di Bollate «Nella settimana che ci ha portato alla finale abbiamo cercato di cancellare un po’ quello che era successo a Saronno. Ci è stata concessa una seconda possibilità e per il momento l’abbiamo sfruttata nel modo migliore».

Come si affronta una finale contro un’avversaria che si conosce praticamente come la propria squadra? «Già, con Bollate è ormai un conto aperto, anche se in campionato siamo in due gironi diversi, alla fine ci scontriamo sempre. Anche quest’anno prima in finale di Premiere Cup, ora in finale scudetto».

In pedana Cacciamani si trova sempre di fronte Greta Cecchetti in una sfida dai colori azzurri. «È stimolante il confronto a distanza con una lanciatrice di quel livello. Poi però devo solo concentrarmi a limitare le mazze avversarie».

Cosa che a Bollate è avvenuta perfettamente. «La pressione si è sentita, entrambe le squadre hanno commesso qualche errore di troppo. Noi abbiamo sfruttato tutte le occasioni che ci ha offerto il Bollate, forzando la loro difesa, mettendo spesso la palla in gioco».

Come si vive questa settimana? «Ce ne manca una, è vero e possiamo giocarla in casa, ma non è scritto ancora niente, tutto può succedere. Quindi ci alleniamo e giochiamo come se fossimo ancora in parità».

Quest’anno è arrivata la Coppa Campioni e ha avuto la fortuna di giocare le Olimpiadi. Quindi manca solo la ciliegina tricolore «Che sarebbe inattesa come è stata la Premiere Cup, quindi ancora più bella. A Forlì sono arrivata nel 2013, ho vinto lo scudetto quattro anni fa, mi piacerebbe riprovare quelle sensazioni».

Torniamo un attimo alle Olimpiadi: è un mondo così ‘lontano’ per il softball italiano? «A livello difensivo abbiamo giocato alla pari quasi con tutte le altre nazionali, in attacco forse potevamo fare qualcosa di più, ma è stata un’importantissima occasione di crescita».

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