Volo annullato: un cittadino foggiano vince il ricorso contro la compagnia aerea

La vicenda di un singolo passeggero si è trasformata in una sentenza che ha segnato un punto a favore dei viaggiatori aerei italiani.
G.M.S., un cinquantenne originario della provincia di Foggia e residente a Verona, ha ottenuto giustizia dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte ha annullato una porzione della delibera che rendeva obbligatorio il tentativo di conciliazione prima di procedere contro una compagnia aerea per ritardi o cancellazioni.
Questo pronunciamento permette di comprendere come sia rilevante il diritto dei passeggeri soprattutto nel caso in cui si proceda a una richiesta di risarcimento per un ritardo o una cancellazione subita.
I disagi aerei, come la cancellazione di un volo, infatti, rappresentano una problematica frequente per i passeggeri.
Tuttavia, negli ultimi anni, ottenere un rimborso è diventato più accessibile grazie alla presenza di strumenti e servizi dedicati, come quello che propone l'agenzia RimborsamiTu, che offrono supporto nella gestione delle pratiche di risarcimento, semplificando un processo che può risultare complesso.
Questo facilita i passeggeri nel far valere i propri diritti, ottenendo compensazioni adeguate.
La disavventura di G.M.S.
Il caso prende origine da una disavventura personale di G.M.S. Il 18 febbraio 2023, l’uomo aveva prenotato un volo Ryanair per rientrare a Lucera e partecipare a un evento familiare importante.
Il viaggio, pianificato nei minimi dettagli, prevedeva la partenza dall’aeroporto di Verona alle 7:45 e l’arrivo a Bari alle 9:05, con un ulteriore spostamento via terra per raggiungere la sua destinazione finale.
Tuttavia, il piano si è infranto quando, già all’aeroporto, G.M.S. ha scoperto dai monitor la cancellazione del volo pochi minuti prima del decollo. La compagnia non ha offerto voli alternativi, costringendolo a trovare una soluzione di emergenza tramite BlaBlaCar.
L’uomo è riuscito a raggiungere Lucera solo in tarda serata, perdendo l’importante appuntamento familiare.
La battaglia legale
Frustrato dalla situazione, G.M.S. ha presentato un reclamo a Ryanair il 23 marzo 2023, richiedendo il rimborso delle spese sostenute e una compensazione pecuniaria di 250 euro, come previsto dal Regolamento europeo per tratte aeree inferiori a 1500 chilometri. Non avendo ricevuto risposta dalla compagnia, ha deciso di agire per vie legali.
Tuttavia, si è trovato bloccato da una delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) che obbligava i passeggeri a tentare una conciliazione prima di poter presentare un ricorso in tribunale.
Con l’assistenza dell’avvocato Michele Tarquinio, G.M.S. ha presentato un ricorso al TAR del Piemonte per annullare questa parte della delibera.
Il 24 ottobre 2024, la sezione terza del TAR ha accolto l’istanza, riconoscendo che il tentativo obbligatorio di conciliazione rappresentava un intralcio per i passeggeri italiani, violando la logica del Regolamento europeo.
Una sentenza che cambia le regole
La sentenza del TAR ha stabilito che l’obbligatorietà della conciliazione era incompatibile con il diritto europeo, che garantisce una compensazione monetaria fissa per i passeggeri colpiti da ritardi o cancellazioni.
L’avvocato Tarquinio ha definito la vittoria un passo fondamentale per la tutela dei consumatori, eliminando quello che era di fatto un doppio filtro burocratico.
Prima della sentenza, i passeggeri italiani dovevano obbligatoriamente accedere alla piattaforma Conciliaweb, richiedendo l’accreditamento tramite strumenti digitali come lo SPID o la Carta d’Identità Elettronica.
Questo processo, oltre a richiedere competenze tecniche, comportava costi aggiuntivi e scoraggiava molti consumatori.
La sentenza ha quindi rimosso una stortura che avvantaggiava le compagnie aeree, favorendo una significativa riduzione delle richieste risarcitorie.
Cosa significa per i passeggeri italiani
Con questa sentenza, i passeggeri italiani non sono più obbligati a intraprendere un tentativo di conciliazione prima di procedere con un’azione legale contro le compagnie aeree.
Questo semplifica notevolmente il processo per ottenere rimborsi o compensazioni in caso di ritardi o cancellazioni.
Il Regolamento europeo CE 261/2004 prevede una compensazione pecuniaria fissa per i passeggeri che subiscono disservizi:
250 euro per voli fino a 1500 chilometri.
400 euro per tratte comprese tra 1500 e 3500 chilometri.
600 euro per voli superiori a 3500 chilometri.
La compensazione è dovuta indipendentemente dal prezzo del biglietto, salvo casi di “circostanze eccezionali“ come condizioni meteo avverse o emergenze sanitarie.
Come proteggersi dai voli cancellati
La vicenda di G.M.S. evidenzia l’importanza di conoscere i propri diritti e di agire tempestivamente in caso di disservizi.
Rende anche evidente l’importanza di non soprassedere in caso di mancato rimborso e di fare tutto per riuscire a proteggersi e far valere i propri diritti, come conservare e-mail di conferma, ricevute di acquisto e qualsiasi comunicazione con la compagnia aerea, documenti che saranno fondamentali per presentare un reclamo o un ricorso.
Essere informati sui propri diritti ai sensi del CE 261/2004 e agire in tal senso aiuta a evitare che le compagnie aeree eludano le loro responsabilità.