Tutto quello che devi sapere sulla coltivazione delle cipolle

Introduzione: le cipolle, non solo in cucina
La cipolla è una verdura bulbosa, coltivata fin dall’antichità e in tutto il mondo, apprezzata soprattutto in cucina, presente in moltissime ricette. Appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae, come l’aglio e l’asparago, è un ortaggio biennale ma viene coltivata annualmente, perché di fatto viene raccolta prima che produca i semi o fiorisca.
La cipolla è comunemente utilizzata come alimento o aromatizzante, ma offre anche numerosi vantaggi per la nostra salute: infatti, è un alimento ricco di proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, aiuta la nostra salute a livello di sistema immunitario, cardiovascolare ed è dotata di proprietà antibatteriche, motivo per cui viene utilizzata come sollievo per i sintomi influenzali.
Coltivare la cipolla è relativamente facile anche per chi vuole piantarla e coltivarla nel proprio orto, ma, nonostante ciò, è giusto tener conto di alcuni accorgimenti e seguire tecniche di base di coltura.
Un ortaggio semplice... Ma non troppo!
Esistono moltissime varietà di cipolladiverse tra loro per colore, grandezza, sapore, utilizzi in cucina, zona geografica, ma principalmente si suddividono in tre categorie più una:
Cipolle bianche: sono quelle con un gusto più pungente e forte, utilizzate per le lunghe cotture;
Cipolle rosse: dal sapore più delicato, sono ottime da consumare fresche e ne fa parte la celebre cipolla di Tropea;
Cipolle dorate: anche queste si possono consumare crude e vengono usate principalmente per il soffritto.
L’ultima varietà di cipolla sono i cipollotti: bulbi non ancora sviluppati, raccolti precocemente, che, insieme allo scalogno, risultano i più digeribili.
Ma la differenza più importante per distinguere la varietà di cipolla è determinata dal periodo di semina e di raccolta.
La coltivazione delle cipolle
Come detto, le cipolle sono un ortaggio abbastanza semplice da coltivare e di cui prendersi cura, considerando sempre le sue caratteristiche e le predisposizioni giuste per una buona coltivazione. È importante ricordarsi che la cipolla non ama i ristagni d’acqua che possono causarle malattie o marciume, e preferisce terreni morbidi e ben arati, non argillosi o compatti in cui potrebbe faticare a crescere.
Le tre tecniche di coltivazione utilizzate sono:
Pieno campo;
Messa a dimora del bulbo;
Trapiantino delle piantine.
Tutti metodi da valutare in base alle proprie scelte delle varietà di cipolla da piantare e al proprio terreno.
Ma qual è il periodo migliore per piantare le cipolle? Dipende.
Scopriamo il periodo migliore per farlo e quali condizioni climatiche sono ideali per una buona coltivazione.
Periodi di semina e clima ideale
Questo ortaggio predilige aree soleggiate e la sua temperatura ideale si aggira intorno ai 15-20 gradi, anche se alcune varietà, essendo resistenti al freddo, possono crescere fino ai -10 gradi.
Il fattore principale da considerare è il loro periodo di semina che suddivide le cipolle in:
Cipolle invernali: vengono seminate intorno a settembre e raccolte ad aprile/maggio e per i bulbi direttamente a novembre. Vengono impiegate soprattutto per il consumo fresco e possono essere sia bianche, dorate che cipollotti;
Cipolle estive: vengono seminate a febbraio e raccolte già pronte in estate, come quella di Tropea, ma possono essere anche bianche, rosse e cipollotti.
Dunque, alcune varietà si raccolgono durante la bella stagione e si consumano fresche, mentre per altre la raccolta avviene con il termine dell’estate e i bulbi conservati per tutto l’inverno, rendendo la cipolla ancora di più un alimentoversatile e consumabile tutto l’anno.
Tecniche per una buona coltivazione
La preparazione del terreno è fondamentale per una corretta coltivazione, ed è la prima azione da fare:dopo aver ammorbidito il terreno, si formano le righe mantenendo una distanza di 30 centimetri tra l’una e l’altra; successivamente si posizionano i semi, o i bulbilli prestando attenzione a piantarli correttamente con la punta verso l’alto, mantenendo sempre una distanza di 20 centimetri tra una pianta e l’altra, ricoprendoli infine con il terreno a massimo 5 centimetri di profondità.
Le piantine di cipolla si possono trapiantare anche nell’orto, dopo aver sistemato e concimato il terreno, scegliendo il momento giusto, come l’autunno o la primavera, e facendo attenzione a mantenere le giuste distanze e profondità.
Ci sono degli accorgimenti e delle tecniche di coltivazione da non sottovalutare lungo tutto il ciclo di coltura, al fine di ottenere prodotti di qualità e duraturi.
Alcuni suggerimenti:
Irrigazione: in base alla stagione, è importanteconsiderare la giusta frequenza per annaffiare e la quantità d’acqua, come ad esempio in primavera le cipolle saranno meno esigenti rispetto all’estate che richiederanno maggiore regolarità per evitare che il terreno si secchi;
Sarchiatura: è l’azione di ripulire le erbacce che possono danneggiare le cipolle togliendo loro i principi nutritivi e l’ossigeno al terreno;
Rincalzatura: utile soprattutto in inverno, è una tecnica agricola in cui si sposta una porzione di terra dall’interfila alla base, per proteggere la pianta dal freddo.
Zappettatura:è l’operazione per ammorbidire il terreno, da fare almeno 3 o 4 volte lungo tutto il ciclo di raccolto.
Rotazione delle colture: è un metodo di coltivazione in cui si piantano ortaggi diversi alternati per evitare il proliferarsi di parassiti del suolo e per mantenerlo fertile.
Fioritura: è da prestare attenzione a un’eventuale fioritura precoce, poiché potrebbe interrompere la crescita del bulbo, un trucchetto per evitare ciòè quello di tagliare la pianta appena sopra il bulbo.
Le cipolle sono poco soggette a parassiti, insetti o malattie, ma è sempre meglio adottare buone pratiche di prevenzione come le rotazioni colturali, la corretta lavorazione del suolo e la giusta frequenza d’irrigazione.
Dalla semina alla raccolta: conservazione e legatura delle cipolle
Lungo il ciclo di crescita, il momento più importante è quello della raccolta, in cui si osservano segnali che ci aiutano a capire quando è il momento perfetto in cui tirare fuori dal terreno le nostre cipolle.
Come capire quando è pronta da raccogliere?
Bisogna aspettare che la cipolla si secchi, che la parte aerea si pieghi da sola e che lo stelo ingiallisca; inoltre, se sono presenti almeno 5 foglie e soprattutto anche il gambo è secco, significa che la cipolla è pronta e dopo averla raccolta si lascia seccare al sole per qualche giorno.
Per quanto riguarda la conservazione, le cipolle, una volta asciugate al sole, richiedono un luogo asciutto, buio e ventilato. Possono essere disposte in cassette e contenitori per movimentare i quali è utile l’uso di elevatori a forche comunemente definiti muletti mentre per le operazioni di ribaltamento del prodotto nella fase di lavorazione e confezionamento si possono utilizzare rovesciatori tipo MRS di Tecnoagri.
Un metodo di conservazione tradizionale è quello della legatura delle cipolle, che consiste nell’intrecciare le foglie dell’ortaggio tra di loro, formando dei grappoli da appendere e lasciare essiccare. Questa tecnica facilita la ventilazione e l’appendimento aiuta a farle durare più a lungo, riducendo il rischio di marcescenza delle nostre cipolle, oltre a ottimizzare gli spazi.
Curiosità dal campo: lo sapevi che le cipolle prevedono il meteo?
Nel Medioevo, la cipolla era già considerata un alimento prezioso ma vi era un altro uso insolito: quello di prevedere il tempo. La lettura delle cipolle era una tradizione contadina che consisteva nel disporre 12 veli, precisamente le foglie esterne che ricoprono il bulbo chiamate “tuniche”, che corrispondevano ai 12 mesi dell’anno e si osservava come reagiva o si scioglieva il sale cosparso sopra.
La reazione era la risposta a come sarebbero stati i mesi successivi: piovosi, umidi o soleggiati, offrendo così delle indicazioni sull’andamento delle coltivazioni.
Conclusione
Coltivare la cipolla richiede dunque una grande attenzione per quanto riguarda la preparazione del terreno, la scelta della varietà più adatta e le corrette pratiche agronomiche come irrigazione, sarchiatura e conservazione. L’utilizzo di strumenti adeguatipuò rendere il lavoro più efficiente e preservare la qualità del prodotto.
Infine, ci vogliono pazienza, cura e abilità nell’osservare i passaggi di questa verdura lungo il suo ciclo di coltura per ottenere un risultato di qualità.