Sicurezza dei macchinari industriali in Italia: l’Ingegner Delaini, esperto in marcature CE, illustra lo stato dell’arte

Il Regolamento Macchine e la cultura della prevenzione: un’opportunità per l’industria italiana di crescere in sicurezza e affidabilità

La sicurezza sul lavoro richiede un equilibrio tra scelte oculate e competenze specialistiche, indispensabili non solo per proteggere i lavoratori, ma per garantire la sostenibilità dell’intero sistema produttivo.

Un approccio consapevole, fondato su un’attenta analisi dei rischi e su un controllo efficace, consente di ottenere ambienti lavorativi più sicuri e processi operativi affidabili. Ogni dispositivo, norma e misura preventiva si inserisce in un quadro complessivo che punta a tutelare la vita delle persone e la solidità delle infrastrutture aziendali, promuovendo una cultura del lavoro responsabile e moderna.

Per approfondire questo tema abbiamo chiesto il parere di un esperto, l'ingegnere Claudio Delaini, specializzato nella Sicurezza dei Macchinari e della loro Certificazione CE, con esperienza come perito di parte in processi penali e civili in tema di sicurezza sul lavoro.

La sicurezza nei luoghi di lavoro è un aspetto prioritario, in particolare quando si utilizzano macchinari industriali, spesso indispensabili per molteplici attività produttive. Garantire che tali apparecchiature siano conformi alle normative vigenti come la Direttiva Macchine – e in merito segnaliamo che tra gli approfondimenti di CertificazioneCe.it curati personalmente dall'Ing. Delaini si trovano info dettagliate – è fondamentale per ridurre i rischi e proteggere lavoratori e strutture.

In Italia, paese con una forte tradizione manifatturiera e seconda potenza industriale in Europa, questo è un argomento di importanza apicale. Purtroppo, i dati sugli incidenti sul lavoro rimangono allarmanti, evidenziando quanto ci sia ancora da fare. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto delucidazioni in merito all'ingegner Delaini, impegnato da anni nella sensibilizzazione verso un approccio più responsabile e consapevole alla prevenzione.

Sicurezza industriale: perché non basta la marcatura CE

Secondo l’ingegner Delaini, uno dei principali problemi legati alla sicurezza industriale risiede nell’approccio superficiale alla scelta e gestione dei macchinari. A suo avviso, se i macchinari fossero progettati con maggiore attenzione alla sicurezza, gli incidenti sul lavoro sarebbero significativamente ridotti. Tuttavia, in molti casi, si tende a preferire macchinari più economici, a modificarli in modo artigianale o a trascurare l’adeguamento agli standard normativi, con gravi conseguenze per la sicurezza.

Delaini sottolinea inoltre che la marcatura CE, spesso considerata una garanzia sufficiente, in realtà certifica solo che il macchinario soddisfa i requisiti minimi di sicurezza al momento della sua immissione sul mercato. Questo, però, non assicura che il macchinario rimanga sicuro durante tutto il ciclo di utilizzo. Le aziende, infatti, dovrebbero monitorare costantemente la conformità alle normative e intervenire in caso di modifiche, usura o aggiornamenti necessari.

Nuove normative: un aiuto o un ostacolo?

Il recente Regolamento Macchine 2023/1230, entrato in vigore il 29 giugno 2023 e che diventerà obbligatorio dal 20 gennaio 2027, rappresenta un’evoluzione rispetto alla Direttiva Macchine 2006/42 CE. Questa nuova normativa introduce significative innovazioni in ambiti come la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale e i robot collaborativi, ponendo le aziende italiane di fronte a nuove sfide ma anche a importanti opportunità.

Il regolamento affronta questioni cruciali come la cybersecurity e l’evoluzione autonoma dell’intelligenza artificiale, aspetti che non erano stati considerati nella precedente Direttiva. Come osserva Claudio Delaini, però molti imprenditori tendono a percepire queste novità come un costo aggiuntivo, piuttosto che come un investimento strategico per migliorare la sicurezza e la competitività aziendale.

In Italia il capitolo sicurezza sul lavoro è più attuale che mai e da non sottovalutare. Specialmente dopo l'ultimo allarmante report della CISL da cui emerge come durante il primo semestre del 2024 ci siano stati 3.600 casi di infortunio, un incremento del 2,21 % rispetto al 2023.

Il ruolo dei robot collaborativi e dell’intelligenza artificiale

Tra le innovazioni più rilevanti introdotte dal Regolamento vi è l’attenzione dedicata ai robot collaborativi (cobot), progettati per lavorare accanto agli operatori umani senza la necessità di barriere fisiche. Come ci ha spiegato l'ingegner Delaini, il regolamento stabilisce criteri volti a garantire un’interazione uomo-macchina sicura e armoniosa, ponendo l’accento sulla riduzione dei rischi legati a movimenti incontrollati, errori di comunicazione e tensioni psichiche che potrebbero insorgere in questi contesti.

L’intelligenza artificiale rappresenta un altro elemento centrale. Delaini evidenzia come le macchine dotate di AI, essendo capaci di evolversi nel tempo, possano introdurre nuovi rischi. La normativa, pertanto, prevede controlli periodici e aggiornamenti per assicurare che tali macchine rimangano conformi agli standard di sicurezza, anche con il mutare delle loro funzionalità.

Modifiche sostanziali: una zona grigia da regolamentare

Uno degli aspetti più critici trattati dal Regolamento riguarda le modifiche sostanziali ai macchinari. Delaini sottolinea che molte aziende intervengono sui macchinari senza valutare adeguatamente l’impatto sulla sicurezza. Ogni modifica, sia essa fisica o digitale, che altera il comportamento o i parametri di sicurezza di una macchina, deve essere documentata e sottoposta a una nuova valutazione di conformità per garantire che il macchinario resti sicuro.

Questo problema è particolarmente diffuso in Italia, dove, nel tentativo di risparmiare, numerose imprese effettuano modifiche interne senza il supporto di tecnici qualificati. Delaini, a questo proposito, mette in guardia da tali pratiche che possono condurre a sanzioni, contenziosi legali e, nei casi peggiori, a incidenti gravi. La prevenzione, ribadisce l'ingegnere, richiede rigore e trasparenza, elementi spesso sacrificati in favore di soluzioni "fai da te" che in un primo momento possono sembrare comode scorciatoie, per poi rivelarsi del tutto controproducenti.

Il costo della sicurezza

Uno degli ostacoli principali alla sicurezza sul lavoro è la percezione che essa rappresenti un costo aggiuntivo. Delaini ci spiega come, al contrario, un investimento in sicurezza possa portare benefici concreti, riducendo i rischi di fermo macchina, gli incidenti e le sanzioni, oltre a migliorare la produttività complessiva. Tra le novità introdotte dal nuovo Regolamento, vi è la possibilità di utilizzare la documentazione tecnica in formato digitale, una scelta che non solo riduce i costi amministrativi, ma migliora anche l’accessibilità per gli utenti finali.

Un ulteriore cambiamento significativo riguarda le responsabilità degli operatori economici. Non spetta più solo ai produttori garantire la conformità dei macchinari, ma anche a distributori, importatori e mandatari. Stando alle parole di Delaini, questa misura potrebbe favorire una distribuzione più equa dei carichi di responsabilità lungo l’intera filiera, a condizione che venga affiancata da un maggiore impegno nella formazione e nella consapevolezza delle parti coinvolte.

Un futuro più sicuro e competitivo

Guardando al futuro, l'ingegnere Claudio Delaini esorta le aziende italiane a non considerare le normative un ostacolo, ma piuttosto un’opportunità per crescere e distinguersi. Le regole sulla sicurezza, se interpretate con intelligenza, infatti, possono trasformarsi in un vantaggio competitivo.

I clienti, come puntualizzato da Delaini, è bene ricordarlo, tendono a preferire aziende che dimostrano di investire in soluzioni affidabili, innovative e orientate al miglioramento continuo.

Nonostante le sfide, l’ingegner si mostra comunque fiducioso. Secondo lui, il settore italiano ha tutte le capacità per emergere come leader nella sicurezza dei macchinari. Ciò che serve è un cambio di mentalità, con più attenzione ai dettagli, un’etica solida e la determinazione a lavorare con serietà e precisione per affrontare le sfide di un mercato sempre più esigente.

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