Cibo e design: due universi che l’Italia conosce bene e che, sempre più spesso, si incontrano. Non è un caso che molti progettisti e aziende scelgano di ispirarsi proprio al mondo della cucina per creare arredi dal carattere giocoso, originale ma pur sempre raffinato. È un modo per portare nei luoghi dell’abitare e del lavoro un linguaggio familiare, legato alla cultura del gusto e della convivialità.
Se Poltrona Frau ha dedicato una poltroncina allo zenzero con la linea di sedute Ginger, ci sono brand di design che si sono spinti ancora più in là con la fantasia. Dalla pianura emiliana ai distretti lombardi e veneti, il design contemporaneo italiano continua a reinventarsi, anche prendendo spunto dai sapori e dalle forme della tavola. Ecco tre esempi curiosi, nati da brand e designer che hanno trasformato il mondo del cibo in una fonte d’ispirazione concreta per l’arredamento.
1. La poltrona Tortello di B&B Italia
Non c’è proprio niente da fare: la Tortello di B&B Italia è una di quelle poltrone che non si possono semplicemente ignorare. Il nome è dichiaratamente ispirato alla pasta ripiena maremmana e la forma, con le cuciture che ricordano proprio la chiusura del tortello, lo conferma in pieno. È un oggetto divertente, ma con tutta la qualità e l’attenzione al dettaglio che ci si aspetta da un marchio storico del design italiano.
Una vera e propria poltrona accogliente, pensata per spazi informali, zone lounge, uffici creativi, ma anche ambienti pubblici dove vuoi rompere la monotonia del solito arredo rigido. In un contesto urbano, la poltrona Tortello può funzionare benissimo in biblioteche moderne, coworking, sale d’attesa pubbliche o anche in hall di musei e spazi espositivi. L’effetto è immediato: strappa un sorriso, incuriosisce, attira. Per chi gestisce locali o ambienti aperti al pubblico e vuole un pezzo statement, questo è un bel modo per dire “qui ci si rilassa sul serio”.
2. Il divano Croissant di Plyus
Chiamarlo “Croissant” è stato quasi troppo facile. Il divano disegnato dal designer russo Roman Plyus ha proprio quella forma rotonda, arrotolata, un po’ burrosa, che ricorda il famoso dolce da colazione. Ma attenzione: non è un pezzo ridicolo o caricaturale. È un oggetto di design vero, pensato per arredare con carattere. Le linee arrotondate funzionano benissimo in ambienti che vogliono rompere la geometria spigolosa di molti interni moderni.
Non è difficile immaginarlo in un bar con arredamento curato, in un concept store. È un esempio di come anche un richiamo giocoso possa trasformarsi in qualcosa di funzionale e visivamente accattivante. Per chi vuole portare un po’ di “morbidezza” in ambienti pubblici spesso troppo rigidi o impersonali, questo è un modello da guardare con attenzione. Decisamente il pezzo ideale per arredare un bar di lusso che strizza l’occhio al mondo parigino.
3. La sedia Burger di Seletti
Dal Veneto arriva una delle creazioni più riconoscibili di Seletti, un marchio che da anni porta avanti un’idea di design pop, ironico e al tempo stesso curato nei materiali. La Burger Chair, disegnata in collaborazione con Studio Job, è una seduta che riproduce con sorprendente precisione la forma di un hamburger completo di panino, polpetta e condimenti.
Eppure, anche dietro l’aspetto giocoso si nasconde un lavoro artigianale accurato: la struttura è solida, i rivestimenti resistenti, e ogni elemento è pensato per durare. Insomma, la qualità è garanzia Seletti. È un oggetto di arredo che attira l’attenzione e che trova la sua collocazione ideale in concept store o ambienti creativi che vogliono raccontare il lato più ironico e accessibile del design italiano. Viene spesso scelto anche per gli spazi privati, come per arredare la cameretta dei propri figli o per spazi living di giovani studenti.
Mobili di Design... da Acquolina in Bocca
L’ispirazione culinaria nel design non è solo un gioco di forme, ma un segno dei tempi. Dopo anni di minimalismo severo, cresce la voglia di arredi più empatici, capaci di evocare piacere e riconoscibilità. D’altra parte, in una regione come l’Emilia-Romagna, dove cultura gastronomica e manifattura sono parte della stessa identità, l’idea che il cibo ispiri il design non suona affatto strana: è quasi naturale. E chissà che a qualche interior designer non venga in mente di progettare una panca che omaggia la piadina romagnola...