Riabilitazione psichiatrica: cos’è e come funziona?

La riabilitazione psichiatrica è un processo il cui obiettivo principale è permettere a una persona con un disturbo mentale, più o meno invalidante, di acquisire, ovviamente nei limiti del possible, il massimo livello di autonomia, benessere e partecipazione sociale.
Diversamente dalla terapia farmacologica, per lo più focalizzata sulla riduzione dei segni e sintomi che caratterizzano la patologia, con la riabilitazione psichiatrica si vuol far sì che il soggetto sviluppi al massimo i propri punti di forza e valorizzi le sue potenzialità, così da dargli l’opportunità, una volta terminato il percorso terapeutico, di inserirsi nel migliore dei modi sia nel contesto familiare che in quello sociale.
La riabilitazione psichiatrica è un processo in cui hanno un ruolo fondamentale le strutture riabilitative, luoghi residenziali o semi-residenziali in cui operano équipe multidisciplinari: nel percorso riabilitativo, infatti, sono coinvolte diverse figure professionali: psichiatri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, infermieri, assistenti sociali, terapisti occupazionali ecc.
Le strutture riabilitative
Le strutture riabilitative sono cliniche che prendono in carico pazienti affetti una patologia psichiatrica e nelle quali vengono gestiti sia gli aspetti psicoterapeutici che di medicina interna. Dato che si tratta di strutture residenziali o semi-residenziali, sono adeguatamente attrezzate per fornire sia il comfort alberghiero, sia spazi idonei alle varie attività di riabilitazione.
A differenza di un tipico reparto ospedaliero quindi, dove prevalentemente ci si concentra sugli aspetti medico-sanitari, le cliniche psichiatriche mettono a disposizione un ambiente protetto dove i pazienti possono gradualmente recuperare (o mantenere) le loro abilità sociali e relazionali, raggiungere un certo livello di autonomia e imparare a reinserirsi nella vita sociale e comunitaria.
Come funziona la riabilitazione psichiatrica?
Con la riabilitazione psichiatrica si vuole aiutare la persona a gestire i sintomi del suo disturbo. Allo stesso tempo si punta a rimuovere, nei limiti del possibile, tutti quegli ostacoli, sia di tipo relazionale che ambientale, associati alla sua disabilità.
Altro obiettivo è rafforzare le competenze che sono necessarie per condurre una vita il più possibile autonoma, promuovendo la socializzazione e la capacità di affrontare le varie situazioni della quotidianità con la massima consapevolezza possibile. Ovviamente è importante che la persona impari anche ad accettare i propri limiti.
Fa parte del percorso riabilitativo definire, insieme al paziente, degli obiettivi realistici che tengono conto delle preferenze espresse dalla persona e relative ai contesti in cui desidera vivere, lavorare, instaurare relazioni ecc.
La figura del TeRP (Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica)
Un ruolo fondamentale nel percorso riabilitativo è quello svolto dal TeRP, ovvero il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, una figura professionale prevista dal Decreto Ministeriale n.182 del 29 marzo 2001.
Il DM definisce questa figura come un operatore sanitario in possesso di diploma universitario che lo abilita, nell’ambito di un piano terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare, a interventi sia riabilitativi che educativi sui soggetti con disabilità psichiche.
Le attività del TeRP sono numerose; una di queste è la valutazione della disabilità psichica e delle potenzialità del paziente.
Può anche collaborare alla diagnosi e alla terapia dei disturbi psichiatrici in pazienti in età pediatrica, adulta e anziana.
Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica è anche in grado di individuare condizioni patologiche che necessitano di approfondimento e che dovranno essere segnalate al medico e può realizzare programmi di educazione sanitaria per la prevenzione delle malattie mentali e tanto altro ancora.