Malattia parodontale: quali vantaggi dalla laser terapia?

Quando si nota un generale ritiro delle gengive o episodi di sanguinamento durante le normali operazioni di lavaggio dei denti, nonostante si stia usando uno spazzolino a setole morbide e ad azione delicata e un dentifricio per cavo orale sensibile è importante non trascurare il problema e rivolgersi quanto prima al proprio dentista.

Probabilmente si stanno manifestando i sintomi di una patologia che affligge il parodonto, ossia i tessuti che garantiscono la stabilità del dente. Questa condizione prende il nome di parodontite o di piorrea e può colpire persone di qualsiasi età e sesso.

A causarla è un’infiammazione causata da batteri e virus, e che può essere aggravata dalla presenza di altri fattori specifici come il fumo, un’alimentazione sbagliata, l’assunzione di particolari medicinali, un’igiene orale assente o inadeguata, la compresenza di altre patologie legate o meno alla bocca, la predisposizione genetica, un particolare pH salivare, l’uso prolungato di sostanze alcoliche.

Un ulteriore sintomo che può essere considerato un campanello d’allarme è un’ipersensibilità al contatto con cibi e bevande caldi o freddi. Alcuni soggetti, inoltre, possono soffrire di alitosi persistente in presenza di questa patologia.

Cosa fare in caso di parodontite?

Qualora si sospetti che la situazione sia fuori controllo è importante recarsi celermente da un odontoiatra specializzato in parodontologia, che analizzi il caso e individui il trattamento corretto per risolvere tempestivamente il problema. Agire in maniera mirata e tempestiva infatti diminuisce di molto il rischio di perdere i denti prematuramente.

Ad oggi, una delle migliori opzioni per chi è affetto da questa patologia è rappresentata dal una terapia basata sull’uso integrato di laser, microscopio operatorio e analisi genetiche e biomolecolari: questo approccio terapeutico costituisce inoltre una soluzione meno invasiva rispetto al tradizionale approccio chirurgico.

Per avere maggiori informazioni su questa tecnica può essere utile consultare la sezione “parodontite laser” del portale excellencedentalnetwork.com, sito web del marchio che raggruppa, sotto al proprio ombrello, numerosi centri dentistici specializzati nel trattamento della malattia parodontale con il cosiddetto protocollo Perioblast™.

Perché intervenire con la terapia laser in caso di parodontite

La parodontite ha l’insidiosa caratteristica di essere una malattia quasi invisibile fino ai suoi stadi più avanzati. Quando non diagnosticata e lasciata non trattata, può causare danni estetici e funzionali permanenti alla bocca.

Dedicarsi a un’accurata pulizia quotidiana dei denti è sicuramente il primo e più importante step per prevenire la parodontite ma, purtroppo, a volte non è sufficiente per evitare che la malattia si sviluppi, dal momento che essa può essere generata anche da molti altri fattori.

Anche le cure farmacologiche destinate alla preservazione dei denti e alla lotta contro la piorrea non sempre risultano essere efficaci, dal momento che non eliminano definitivamente il problema dell’infiammazione del parodonto che, spesso si ripresenta (con le cosiddette recidive). In molti casi, le terapie farmacologiche non riescono infatti a colpire in profondità i batteri annidati nelle tasche e nei tessuti parodontali, limite che si riscontra purtroppo anche nella tradizionale terapia chirurgica di questa malattia.

Con la terapia laser – specialmente quando utilizzato in combinazione con il microscopio operatorio – l’odontoiatra riesce invece a raggiungere invece anche le aree più inaccessibili delle tasche parodontali, che costituiscono il punto di raccolta degli agenti patogeni, eliminando l’infezione alla radice.

Terapia laser: quali effetti produce e quanto è efficace

Il trattamento laser per la parodontite risulta essere pressoché indolore e spesso non necessita nemmeno dell’ausilio di anestesia, in quanto è perfettamente sopportabile per la maggior parte dei pazienti. Tra i vantaggi che tale approccio garantisce vi è una riduzione sensibile – se non addirittura la completa eliminazione – del sanguinamento gengivale, l’abbattimento della mobilità dentale, la chiusura delle tasche parodontali, la diminuzione del rischio di recidive e l’eliminazione dei disagi psicofisici tipici di un intervento chirurgico tradizionale.

Un aspetto molto importante risiede nel fatto che durante il decorso post-operatorio il fastidio è quasi del tutto assente. Inoltre il laser ha anche un’azione biostimolante e per questo motivo è in grado non solo di curare il parodonto, ma anche di stimolare una rigenerazione naturale dei tessuti distrutti dall’infezione.

Prima di iniziare il trattamento laser, il centro odontoiatrico creerà un iter personalizzato di intervento, attraverso indagini radiologiche e analisi microbiologiche e genetiche specifiche. L’odontoiatra assisterà il paziente in tutti gli step del trattamento, dalla diagnosi fino al decorso post-operatorio, offrendo consigli e suggerimenti per ridurre al minimo qualunque problematica.

Normalmente il trattamento laser della parodontite è un percorso che prevede più sedute e che, come accennato, riduce in modo sensibile il rischio di recidive – ossia che il problema si ripresenti in futuro. Il paziente, d’altro canto, può aumentare l’efficacia del trattamento prestando particolare attenzione all’igiene orale quotidiana e recandosi due volte l’anno dal proprio dentista per regolari sedute di detartrasi (igiene orale professionale).

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