Laser per la miopia e secchezza oculare: cause, durata e rimedi

Uno dei timori più comuni tra chi prende in considerazione un intervento laser per correggere la miopia è la possibile comparsa di secchezza oculare. È una preoccupazione comprensibile, soprattutto per chi già soffre di fastidi agli occhi o trascorre molte ore al computer. Ma è davvero un problema serio? Quanto dura? E soprattutto: si può prevenire o risolvere? Per rispondere, è utile capire prima cosa succede durante un intervento laser occhi miopia.

Le tecniche moderne come Femto-LASIK e SMILE agiscono sulla cornea, la parte trasparente dell’occhio, modificandone la curvatura per correggere il difetto visivo. Durante la procedura, in particolare con la Femto-LASIK, viene creato un sottile lembo corneale. Questo passaggio può temporaneamente interferire con il sistema nervoso corneale responsabile della produzione del film lacrimale, portando a una sensazione di occhio secco.

Si tratta però di un effetto collaterale transitorio e ben gestibile, che non colpisce tutti allo stesso modo. Alcuni pazienti non percepiscono alcun fastidio, altri possono avvertire per alcune settimane o pochi mesi una sensazione di sabbiolina, bruciore o necessità di lubrificare spesso gli occhi. La durata della secchezza varia da persona a persona. Nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente entro due o tre mesi, grazie alla naturale rigenerazione delle fibre nervose corneali. È più frequente nei primi giorni dopo l’intervento, ma tende a migliorare rapidamente. I casi persistenti oltre i sei mesi sono rari, soprattutto se l’intervento è stato eseguito correttamente in un centro qualificato e dopo un’accurata valutazione preoperatoria.

La SMILE, una tecnica più recente e meno invasiva sulla superficie oculare, ha dimostrato un impatto minore sulla sensibilità corneale e quindi un rischio ancora più basso di secchezza post-operatoria. Chi già soffre di occhio secco può comunque essere idoneo all’intervento laser, purché il disturbo sia identificato e trattato prima della chirurgia.

Durante la visita preoperatoria vengono eseguiti test specifici per valutare la qualità e la quantità del film lacrimale. In caso di anomalie, si può impostare un trattamento mirato (con colliri, integratori o lacrime artificiali) per migliorare la situazione prima dell’intervento. Anche la gestione post-operatoria è fondamentale. I colliri lubrificanti senza conservanti vengono prescritti già a partire dal giorno dell’intervento, per mantenere gli occhi ben idratati e favorire la guarigione.

In alcuni casi può essere utile aggiungere integratori a base di omega-3, acidi grassi o sostanze antinfiammatorie naturali, che aiutano a riequilibrare la superficie oculare. Evitare ambienti secchi, polverosi o molto ventilati nelle prime settimane aiuta ulteriormente a ridurre i fastidi.

Lo stesso vale per l’uso prolungato di schermi: pause frequenti, una buona illuminazione e l’uso di colliri possono fare la differenza.

In sintesi, la secchezza oculare dopo il laser non è un effetto collaterale pericoloso né permanente, ma un’eventualità comune e ben conosciuta, che può essere prevenuta, monitorata e trattata con successo. La tecnologia odierna, unita all’esperienza del chirurgo e a un percorso di cura completo, consente di affrontare l’intervento in sicurezza anche per chi parte con qualche sensibilità oculare in più.

La chiave è una valutazione personalizzata: non tutti gli occhi sono uguali, e il protocollo va adattato al singolo paziente. Per questo è essenziale rivolgersi a strutture altamente specializzate, che possano offrire sia le tecniche più avanzate sia un’assistenza attenta prima, durante e dopo l’intervento. Il Gruppo Refrattivo Italiano, con una lunga esperienza nella correzione laser dei difetti visivi e un approccio centrato sul paziente, valuta attentamente ogni singolo caso per garantire il massimo comfort visivo e minimizzare il rischio di effetti collaterali come la secchezza. Grazie a strumenti diagnostici di ultima generazione e a protocolli personalizzati, è possibile ottenere una visione nitida e stabile, senza rinunciare al benessere oculare.

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